Videolibri per bambini

Il lupo che non voleva più camminare / Orianne Lallemand e Éléonore Thuillier . – Gribaudo, 2016.

Lupo è stanco, gli fanno male le zampe e decide che d’ora in poi non camminerà più. In gennaio usa la bicicletta, in febbraio gli sci, in marzo la moto… ma alla fine scoprirà che è più semplice stare con i piedi per terra.

Età di lettura: da 3 anni.

Orianne Lallemand (Francia 1972), è una scrittrice di libri per l’infanzia e svolge attività di animazione per bambini presso le scuole e le biblioteche. Insieme all’illustratrice Éléonore Thuillier è autrice della fortunata serie di Lupetto.

Éléonore Thuillier (Francia 1979) è una illustratrice francese di libri per l’infanzia. Lavora impiegando principalmente gli strumenti tradizionali, quali matite, pittura con colori acrilici e ad acquerello, talvolta unendovi la tecnica digitale. Isieme alla scrittrice Orianne Lallemand è autrice della fortunata serie di Lupetto.

 

Il lupo che aveva paura della sua ombra in “Le storie di Lupo”, vol. 2 / Orianne Lallemand e Éléonore Thuillier . – Gribaudo, 2020.

Una raccolta di cinque storie tenere e divertenti di Lupo, da raccontare, ascoltare e regalare, per condividere le proprie esperienze ed esprimere le proprie emozioni, immaginare, amare la lettura, sognare… Il lupo che voleva cambiare colore: accettazione di sé. Il lupo che voleva la festa di compleanno: compleanno, amicizia. Il lupo che entrava nelle fiabe: fiabe, cucina. Il lupo che aveva paura della sua ombra: paura, avventura, amicizia. Il lupo che non voleva più camminare: veicoli, stagioni.

Età di lettura: da 3 anni.

Orianne Lallemand (Francia 1972), è una scrittrice di libri per l’infanzia e svolge attività di animazione per bambini presso le scuole e le biblioteche. Insieme all’illustratrice Éléonore Thuillier è autrice della fortunata serie di Lupetto.

Éléonore Thuillier (Francia 1979) è una illustratrice francese di libri per l’infanzia. Lavora impiegando principalmente gli strumenti tradizionali, quali matite, pittura con colori acrilici e ad acquerello, talvolta unendovi la tecnica digitale. Isieme alla scrittrice Orianne Lallemand è autrice della fortunata serie di Lupetto.

 

Il lupo che voleva cambiare colore / Orianne Lallemand e Éléonore Thuillier . – Gribaudo, 2019.

Un divertente libro di Lupo, da leggere e da toccare. Questa mattina Lupo si è svegliato di malumore: tutto nero non si piace per niente! Ha deciso: cambierà colore. Ma non è facile come crede…

Età di lettura: da 3 anni.

Orianne Lallemand (Francia 1972), è una scrittrice di libri per l’infanzia e svolge attività di animazione per bambini presso le scuole e le biblioteche. Insieme all’illustratrice Éléonore Thuillier è autrice della fortunata serie di Lupetto.

Éléonore Thuillier (Francia 1979) è una illustratrice francese di libri per l’infanzia. Lavora impiegando principalmente gli strumenti tradizionali, quali matite, pittura con colori acrilici e ad acquerello, talvolta unendovi la tecnica digitale. Isieme alla scrittrice Orianne Lallemand è autrice della fortunata serie di Lupetto.

 

Il fatto è / Gek Tessaro. – Lapis, 2014.

“Il fatto è che l’anatroccolo non ne vuole sapere di tuffarsi nello stagno… allora l’anatra decide di dargli una spinta con il becco. Niente da fare, lui rimane immobile! A nulla servono gli sforzi del cane, del gatto e della gallina. L’anatroccolo è deciso a restare asciutto! Neanche il lupo riuscirà a convincerlo.

Età di lettura: da 0 a 2 anni.

Gek Tessaro, nato a Verona nel 1957, maestro d’arte, è autore e illustratore di libri per bambini. Dotato di grandi capacità comunicative, da anni propone e conduce attività di laboratorio di educazione all’immagine, letture animate e incontri con l’autore per bambini, insegnanti ed educatori in scuole, biblioteche, musei e manifestazioni culturali in tutta Italia. Animato da uno spirito provocatorio e da una sottile vena ironica, il suo lavoro è sostenuto da una grande passione per il segno grafico. Dal suo interesse per “il disegnare parlato, il disegno che racconta” nasce “il teatro disegnato”. Sfruttando le impensabili doti della lavagna luminosa, con una tecnica originalissima, dà vita a narrazioni tratte dai suoi testi. La sua capacità di osservazione e di sintesi si riversa in performance teatrali coinvolgenti ed efficaci: l’illustratore diventa così pittore di scena e novello cantastorie. Tra i suoi libri “Il salto. Di città in città” (ed. Artebambini) e il “Il circo delle nuvole” (ed. Fanucci) sono stati selezionati tra i 12 migliori titoli italiani rispettivamente del 2005 e del 2008 dalla Biblioteca Internazionale di Monaco.

 

Mamma, mi annoio! / di Park Bridges Margaret e Melissa Sweet. – Pescamela, 2001.

Oggi piove, che noia stare tutto il giorno tappati in casa. Ma insieme alla mamma, il piccolo protagonista di questa storia scopre che, con un po’ di fantasia, perfino le faccende domestiche possono trasformarsi in meravigliose avventure.

Margaret Park Bridges was born in New York City and raised in Portland, Oregon. She started writing poetry and won the Academy of American Poets Prize while attending Bowdoin College. She wrote a one-act comedy called “Looking Out,” which was made into a short film by a film student at NYU and also performed at the Quaigh Theater in New York City and in Lafayette, Louisiana, where she was married. After moving to Massachusetts, she won the Special Award for Excellence in Japan’s Suntory Mystery Fiction Competition for “My Dear Watson.” Later, when her daughters were young, she wrote several children’s picture books. She is pleased to see “My Dear Watson” in print again–this time finally in English! She works for an educational publisher in Boston and lives with her haiku poet husband in Littleton, Massachusetts.

Melissa Sweet è un’illustratrice e scrittrice americana di libri per bambini. Ha vinto numerosi premi per le sue illustrazioni, in particolare un Caldecott Honor nel 2009 per A River of Words e nel 2015 per The Right Word, entrambi di Jen Bryant. Sweet è rappresentato da Rebecca Sherman alla Writers House.

 

Il posto segreto / Susanna Mattiangeli, Felicita Sala. – LupoGuido, 2019.

“Dove sei? Arianna era sparita e nessuno la trovava.” La bambina invece è al sicuro, in un posto segreto, in compagnia di uno Strano Animale con cui condivide la vita selvaggia nel parco: un letto fatto di foglie, un vestito di piume e le giornate spese a raccogliere gli oggetti perduti a terra. “Dove sei? Insomma sbrigati, dobbiamo uscire” è il richiamo che riporta Arianna nella quotidianità della sua cameretta, facendole accantonare le spericolate avventure disegnate dalla sua tangibile fantasia.

Età di lettura: da 6 anni.

Susanna Mattiangeli è nata a Roma nel 1971. Lavora con i bambini da sempre, però si è anche laureata in storia dell’arte, ha lavorato per il teatro e ha collaborato alla realizzazione di animazioni stop-motion. Attualmente si occupa di progetti per l’infanzia, laboratori di disegno, manipolazione, stop-motion e tecniche narrative di vario tipo nelle scuole, nelle biblioteche o nel suo studio di Trastevere. Negli ultimi anni è anche autrice di testi per bambini. Ha scritto Io credo che la Befana illustrato dal gruppo Loscaramazze (Edizioni Lapis); Quattro zampe, una testa e una corazza, illustrato da Gianluca Maruotti (Edizioni Lapis); Dieci cose che devo fare, illustrato da Lorenzo Terranera (Unicef); Come funziona la maestra, illustrato da Chiara Carrer, Editrice Il Castoro; La mia scuola ha un nome da maschio, Edizioni Lapis.

Felicita Sala è un’illustratrice autodidatta. Si è laureata in Filosofia presso l’Università dell’Australia Occidentale. Ha lavorato a diversi progetti di animazione insieme al marito Gianluca, ma la sua passione è quella di creare libri illustrati. Vive a Roma con Gianluca e la loro figlia Nina.

 

Ho visto una talpa [oppure clicca qui]/ Chiara Vignocci e Silvia Borando. – Minibombo, 2019.

Era grande! Era piccola! Era lenta! Era veloce! Un gruppo di animali piuttosto eterogeneo si trova a discutere di avvistamenti giornalieri in fatto di talpe: grandi, piccole, veloci e sottosopra… a quanto pare se ne vedono in giro davvero di ogni tipo! Una vicenda all’insegna del confronto, per non dimenticare che, in fondo, se ognuno vede le cose a modo proprio c’è sempre una buona ragione.

Età di lettura: da 3 a 6 anni

Chiara Vignocchi è nata nel 1982. Da piccola voleva fare la dattilografa, pur ignorando quasi del tutto il significato della parola. Da grande fa l’insegnante di scuola media e lavora nella redazione di minibombo. Vive a Reggio Emilia e ha un debole per il purè di patate.

Silvia Borando è nata nel 1986. Da piccola voleva fare la parrucchiera per tingere i capelli di fucsia alla zia. Da grande mantiene la sua passione per i colori lavorando come grafica nello studio TIWI; coordina inoltre il progetto minibombo. Vive tra Trecate e Reggio Emilia e il suo animale preferito è il riccio.

 

La cosa più importante / di Antonella Abbatiello. – Fatatrac, 2017.

Una divertente e sorprendente discussione tra gli abitanti di un bosco su quale sia la caratteristica più importante per un animale. Di pagina in pagina, ognuno esprime un’opinione “imponendo” agli altri la propria particolarità. Una carrellata di divertenti trasformazioni tutte da scoprire nelle doppie pagine che si aprono a sorpresa. Sarà alla fine un gufo a risolvere la questione: l’importanza di ognuno sta proprio nelle differenze che lo rendono unico.

Età di lettura: da 2 a 3 anni

Antonella Abbatiello (Firenze 1959) è un’illustratrice italiana, diplomata all’Accademia di Belle Arti di Roma, al corso di Scenografia tenuto da Toti Scialoja. Ha illustrato novantuno libri per bambini, molti dei quali ha anche progettato e scritto. Ha pubblicato per i maggiori editori italiani e i suoi libri sono stati tradotti e pubblicati in diciannove Paesi. Per otto anni assistente unica di Emanuele Luzzati e Giulio Gianini, ha collaborato alla realizzazione dei loro film d’animazione. Ha realizzato l’intera parte grafica dei tre film di Leo Lionni “Cornelius”, “È mio!” e “Un pesce è un pesce”. Assistente di Giulio Gianini, ha insegnato Cinema d’Animazione per quattro anni al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Il progetto “Facce e Facciamo!” è stato selezionato su ADI Design Index 2014. Vive a Roma.

 

I Trullallini [oppure clicca qui]/ di Teresa Porcella e Giulia Orecchia. – Franco Cosimo Panini, 2018.

Un libro per chi gioca a nascondino con le dita… Tra lo specchio e il lavandino è spuntato un Trullallino… In casa si nascondono i piccoli folletti… chi sono?

Ascolta la canzone nell’ultima pagina! Una storia musicata per piccolissimi scritta da Teresa Porcellac e illustrata da Giulia Orecchia, edita da Franco Cosimo Panini per la collana 0-3 anni. Alla storia si accompagna anche un divertente memory 🙂

Età di lettura: da 0 a 3 anni.

Teresa Porcella è nata a Cagliari nel 1965. Si è laureata in Filosofia del Rinascimento a Firenze, dove si è poi specializzata in progettazione editoriale. Ha studiato inoltre violino e canto. Da molti anni si occupa di libri per ragazzi come autrice, editor e traduttrice per diversi editori italiani e stranieri. Ha insegnato Letteratura per l’infanzia negli atenei di Cagliari e di Firenze, e progettazione editoriale alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze. Nel 2001 ha aperto a Firenze la libreria per ragazzi Cuccumeo, vincitrice del premio Gianna e Roberto Denti 2014. Ha ideato e cura la collana di poesia Il suono della conchiglia (Motta Junior), vincitrice del Premio Andersen 2015 come miglior progetto editoriale. Tra i suoi libri ricordiamo inoltre Il fachiro Biancatesta, E domenica?, Animali a mano, Notte e giorno (tutti Franco Cosimo Panini) e Ma veramente (Lapis edizioni).

Giulia Orecchia è nata a Torino, ma vive e lavora da sempre a Milano dove ha frequentato l’Accademia di Brera e il corso di Visual Design alla Scuola Politecnica del Design di Milano, dove insegnavano Bruno Munari, Pino Tovaglia, Max Huber. Ha ottenuto il Kleine Deutsche Sprachdiplom all’Università di Monaco di Baviera nel 1982, Ha partecipato a corsi di incisione all’Accademia Estiva di Salisburgo e alla Scuola d’Arte estiva di Urbino. Dopo aver collaborato con numerosi periodici e con agenzie di pubblicità, si è dedicata all’illustrazione per bambini. Il suo primo libro, Cinque topolini, è stato pubblicato da La Coccinella. In seguito ha pubblicato per tutti i principali editori italiani. Collabora da anni con alcune case editrici tedesche. Lavora volentieri alla progettazione di libri, da sola o con autori-scrittori come Giusi Quarenghi, Roberto Piumini, Bruno Tognolini, Emanuela Bussolati, Nicolò Barbiero, Vivian Lamarque. Ha ricevuto numerosi premi, tra i quali il Premio Andersen il mondo dell’infanzia (1986), il Premio Nazionale di Illustrazione per ragazzi del Battello a vapore (1997), il Premio Andersen (2001), con Emanuela Bussolati, per il miglior libro di divulgazione scientifica.

 

Panda e Pandino cosa fanno? / di Satoshi Yriyama. – Terre di mezzo, 2020.

Grazie a illustrazioni semplici e divertenti, che aiutano a visualizzare i gesti e le parti del corpo, Panda e Pandino imitano i fuochi d’artificio, le ciliegie, la barchetta… E ci invitano a fare lo stesso! Per chi ha amato “Pandino cosa fa?”, ma anche per chi ancora non lo conosce. Questa volta, insieme al piccolo panda c’è anche un adulto, così il gioco dell’imitazione coinvolge grandi e piccini. Una lettura “dinamica” e attiva, per divertirsi insieme.

Età di lettura: da 0 a 3 anni.

Satoshi Iriyama è nato a Tokyo nel 1958. Prima di dedicarsi all’illustrazione per bambini, ha lavorato come disegnatore per il mondo del fumetto e dell’animazione. I suoi libri sono stati tradotti in diversi Paesi. Con Terre di mezzo Editore ha pubblicato anche “Pandino cosa fa?”.

 

Le mutande di Orso Bianco / Tupera Tupera. – Salani, 2015.

Tutto ciò è molto imbarazzante ma… Orso ha perso le sue mutande. Dove potranno mai essere? Sono forse quelle? In ogni pagina una fustella forata con un paio di mutande. Gira la pagina per scoprire il proprietario di ciascuno! No, non sono quelle di Orso. E proprio quando il nostro amico sembra aver perso le speranze, eccole apparire quasi dal nulla, per la delizia dei bambini e dei grandi. Il designer giapponese Tupera Tupera ha disegnato, aiutandosi con la tecnica del papercut, un libro destinato a diventare un regalo irrinunciabile per tutti i bambini.

Età di lettura: da 0 a 3 anni.

TUPERA TUPERA lo pseudonimo adottato da Tatsuya Kameyama e Atsuko Nakagawa, che lavorano come team creativo dal 2002. Oltre a produrre libri illustrati, coloratissimi e originali, esprimono il loro talento in una vasta gamma di settori, tra cui artigianato, workshop, scenografia, animazione, merchandising e televisione per bambini. Hanno vinto una serie di riconoscimenti per il loro lavoro, tra cui il Japan Picture Book Awards Readers’ Prize e il Prix du Livre Jeunesse Marseille, entrambi per le mutande di Orso Bianco, tradotto in molte lingue e amatissimo nel mondo.

 

Mangerei volentieri un bambino / di Sylviane Donnio e Dorotheé de Monfreid. – Babalibri, 2012.

Ogni mattina mamma Coccodrillo porta a suo figlio Achille delle buone banane per colazione. Ma un bel giorno Achille decide di non mangiarle più. «Mangerei volentieri un bambino!» Mamma e papà Coccodrillo si preoccupano e cercano di convincerlo dell’assurdità di questa idea. «Mangerei volentieri un bambino!», insiste Achille. Ma sarà proprio l’incontro con una bambina a fargli cambiare idea in un finale davvero divertente.  Premio Crescere con i libri 2007.

Età di lettura: da 3 anni.

Sylviane Donnio comincia a scrivere il suo primo libro a otto anni ma ci rinuncia dopo una decina di righe, ripromettendosi di riprovarci quando sarà più grande. Dopo gli studi di legge e diversi impieghi nell’amministrazione pubblica, tiene fede alla sua promessa e scrive “Mangerei volentieri un bambino“, una storia buffa e piena di ironia.

 

Di che colore è un bacio? / di Rocio Bonilla. – Valentina edizioni, 2017.

Minimoni ama colorare! Dipinge coccinelle rosse, cieli blu e banane gialle… Ma non ha mai dipinto un bacio! Di che colore è un bacio? Rosso come gli spaghetti al pomodoro, verde come i coccodrilli, giallo come i girasoli, bianco come la neve? Com’è difficile dare a un sentimento un solo colore… forse perché ce ne vogliono tanti!

Età di lettura: da 3 anni.

Rocio Bonilla nasce a Barcellona nel 1970. Si laurea all’Università di Barcellona in pedagogia e frequenta workshop specifici di illustrazione con Ignasi Blanch e Roger Olmos. All’inizio del suo percorso professionale si avvicina a varie discipline come la pittura, la fotografia, la pedagogia e infine la pubblicità, che la tiene lontana dalle matite per 12 anni. È stata la maternità a imprimere una svolta definitiva nella sua carriera. Affascinata dal mondo dei bambini, ha abbandonato la pubblicità per dedicarsi all’illustrazione per l’infanzia.

 

Un pesce è un pesce / Leo Lionni. – Babalibri, 2006.

Questa è la storia dell’amicizia tra un pesce e una rana. Diventata grande, quest’ultima decide di lasciare lo stagno e andare a vedere il mondo. Quando ritorna, il suo racconto affascina a tal punto il suo amico pesce che questi decide di partire a sua volta in esplorazione ma… un pesce è un pesce!

Età di lettura: da 3 anni.

Leo Lionni nasce ad Amsterdam nel 1910 da un padre tagliatore di diamanti e da una madre cantante lirica. Emigrato negli Stati Uniti nel 1939, naturalizzato americano, diviene il direttore artistico di una grande agenzia di pubblicità, dove chiama a collaborare artisti quali Calder, De Koonig, Fernand Léger. Prima di trasferirsi in Italia, a Radda in Chianti, dirige la rivista «Fortune» e approda quasi per caso ai libri per bambini. Scrittore, scultore, pittore, muore nel 1999.

«Di tutte le domande che mi sono state rivolte come autore di libri per bambini, la più frequente senza dubbio è: “come vengono le idee?” Molte persone sembrano credere che il modo in cui si ottiene un’idea sia allo stesso tempo misterioso e semplice. Misterioso, perché l’ispirazione si pensa provocata da un particolare stato di grazia concessa solo alle anime più fortunate. Semplice perché si crede che le idee caschino dentro la testa, già tradotte in parole e immagini, pronte per essere trascritte e copiate sotto forma di libro con tanto di pagine finali e copertina. Niente è più lontano dal vero. Talvolta, dall’infinito flusso della nostra fantasia, all’improvviso emerge qualcosa di inaspettato che, per quanto vago possa essere, sembra contenere una forma, un significato e, più importante, un’irresistibile carica poetica. Il senso di fulmineo riconoscimento grazie al quale trasciniamo questa immagine fino alla piena consapevolezza, rappresenta l’impulso iniziale di tutti gli atti creativi… Altre volte, devo ammetterlo, la creazione di un libro si trova nell’improvvisa e inspiegabile voglia di disegnare un certo tipo di coccodrillo.»

Leo Lionni, autore di innumerevoli e pluripremiati libri per bambini – uno per tutti Piccolo blu e piccolo giallo – è stato anche un celebrato designer, grafico, art director, pittore, scultore, illustratore. Nato in Olanda nel 1910 da un intagliatore di diamanti e una cantante lirica, con zii collezionisti d’arte moderna e architetti, fin da bambino è assiduo frequentatore del Rijksmuseum di Amsterdam, città in cui si respira l’aria della rivoluzione e dei grandi cambiamenti imminenti. La vita di Lionni trascorrerà fra gli Stati Uniti e l’Italia dove conosce la futura moglie Nora Maffi, figlia di uno dei fondatori del partito comunista italiano. Scoperto da Marinetti partecipa al movimento futurista; in seguito deve lasciare l’Italia a causa delle leggi razziali e si trasferisce a Philadelphia dove inizia a lavorare in un’agenzia pubblicitaria. La sua opera ha lasciato un’impronta profonda nella grafica contemporanea e nel mondo dell’editoria. L’unicità dei suoi libri, insieme commerciali e poetici, rendono Leo Lionni un autore unico nel mondo della letteratura infantile. La sua creatività, così legata all’arte moderna, spiega il fascino che i suoi libri esercitano sugli adulti, ma che dire del successo che riscuotono, ancora oggi, sui più piccoli? Ebbene, fra i tanti doni di Lionni, c’è la capacità di comprendere profondamente la mente dei bambini, capacità da cui discende l’identificazione con gli animali e l’assenza di una morale esplicita sostituita dalla creazione di un mondo di valori – unicità dell’individuo, cooperazione, pace, diplomazia – che rendono le sue storie delle favole contemporanee. Leo Lionni è morto nel 1999 all’età di 89 anni, ma i suoi libri continuano a vivere nelle camerette dei bambini di tutto il mondo.

Un colore tutto mio / di Leo Lionni. – Babalibri, 2001.

Tutti gli animali hanno un colore, tranne il camaleonte che cambia colore a seconda di dove si posa. Diventa a righe come la tigre, giallo come un limone, rosso a puntini bianchi come il fungo. Ma come fare per avere un colore tutto suo? Troverà la soluzione grazie a un nuovo amico.

Età di lettura: da 4 anni.

Leo Lionni nasce ad Amsterdam nel 1910 da un padre tagliatore di diamanti e da una madre cantante lirica. Emigrato negli Stati Uniti nel 1939, naturalizzato americano, diviene il direttore artistico di una grande agenzia di pubblicità, dove chiama a collaborare artisti quali Calder, De Koonig, Fernand Léger. Prima di trasferirsi in Italia, a Radda in Chianti, dirige la rivista «Fortune» e approda quasi per caso ai libri per bambini. Scrittore, scultore, pittore, muore nel 1999.

«Di tutte le domande che mi sono state rivolte come autore di libri per bambini, la più frequente senza dubbio è: “come vengono le idee?” Molte persone sembrano credere che il modo in cui si ottiene un’idea sia allo stesso tempo misterioso e semplice. Misterioso, perché l’ispirazione si pensa provocata da un particolare stato di grazia concessa solo alle anime più fortunate. Semplice perché si crede che le idee caschino dentro la testa, già tradotte in parole e immagini, pronte per essere trascritte e copiate sotto forma di libro con tanto di pagine finali e copertina. Niente è più lontano dal vero. Talvolta, dall’infinito flusso della nostra fantasia, all’improvviso emerge qualcosa di inaspettato che, per quanto vago possa essere, sembra contenere una forma, un significato e, più importante, un’irresistibile carica poetica. Il senso di fulmineo riconoscimento grazie al quale trasciniamo questa immagine fino alla piena consapevolezza, rappresenta l’impulso iniziale di tutti gli atti creativi… Altre volte, devo ammetterlo, la creazione di un libro si trova nell’improvvisa e inspiegabile voglia di disegnare un certo tipo di coccodrillo.»

Leo Lionni, autore di innumerevoli e pluripremiati libri per bambini – uno per tutti Piccolo blu e piccolo giallo – è stato anche un celebrato designer, grafico, art director, pittore, scultore, illustratore. Nato in Olanda nel 1910 da un intagliatore di diamanti e una cantante lirica, con zii collezionisti d’arte moderna e architetti, fin da bambino è assiduo frequentatore del Rijksmuseum di Amsterdam, città in cui si respira l’aria della rivoluzione e dei grandi cambiamenti imminenti. La vita di Lionni trascorrerà fra gli Stati Uniti e l’Italia dove conosce la futura moglie Nora Maffi, figlia di uno dei fondatori del partito comunista italiano. Scoperto da Marinetti partecipa al movimento futurista; in seguito deve lasciare l’Italia a causa delle leggi razziali e si trasferisce a Philadelphia dove inizia a lavorare in un’agenzia pubblicitaria. La sua opera ha lasciato un’impronta profonda nella grafica contemporanea e nel mondo dell’editoria. L’unicità dei suoi libri, insieme commerciali e poetici, rendono Leo Lionni un autore unico nel mondo della letteratura infantile. La sua creatività, così legata all’arte moderna, spiega il fascino che i suoi libri esercitano sugli adulti, ma che dire del successo che riscuotono, ancora oggi, sui più piccoli? Ebbene, fra i tanti doni di Lionni, c’è la capacità di comprendere profondamente la mente dei bambini, capacità da cui discende l’identificazione con gli animali e l’assenza di una morale esplicita sostituita dalla creazione di un mondo di valori – unicità dell’individuo, cooperazione, pace, diplomazia – che rendono le sue storie delle favole contemporanee. Leo Lionni è morto nel 1999 all’età di 89 anni, ma i suoi libri continuano a vivere nelle camerette dei bambini di tutto il mondo.

 

Pezzettino / di Leo Lionni. –Babalibri, 2013.

Pezzettino è in cerca della propria identità. È talmente piccolino, infatti, confronto ai suoi amici – tutti grandi e grossi, capaci di volare, nuotare, arrampicarsi – che si convince di essere un pezzetto di qualcun’altro. Così comincia una ricerca che, alla fine, lo porterà a esclamare al colmo dello stupore e della felicità: “Io sono me stesso!”.

Pezzettino è talmente piccolo in confronto ai suoi amici che si convince di essere un pezzetto di qualcun altro, un pezzetto mancante. Ma di chi? Decide così di partire per scoprirlo: domanda invano a Quello-Che-Corre, a Quello-Forte, a Quello-Che-Nuota, a Quello-Che-Vive-Sulle-Montagne e a Quello-Che-Vola. Quello-Saggio infine, gli suggerisce di andare all’isola Chi-Sono dove finalmente scopre la sua vera identità e si tratta una bellissima sorpresa…

Età di lettura: da 5 anni.

Leo Lionni nasce ad Amsterdam nel 1910 da un padre tagliatore di diamanti e da una madre cantante lirica. Emigrato negli Stati Uniti nel 1939, naturalizzato americano, diviene il direttore artistico di una grande agenzia di pubblicità, dove chiama a collaborare artisti quali Calder, De Koonig, Fernand Léger. Prima di trasferirsi in Italia, a Radda in Chianti, dirige la rivista «Fortune» e approda quasi per caso ai libri per bambini. Scrittore, scultore, pittore, muore nel 1999.

«Di tutte le domande che mi sono state rivolte come autore di libri per bambini, la più frequente senza dubbio è: “come vengono le idee?” Molte persone sembrano credere che il modo in cui si ottiene un’idea sia allo stesso tempo misterioso e semplice. Misterioso, perché l’ispirazione si pensa provocata da un particolare stato di grazia concessa solo alle anime più fortunate. Semplice perché si crede che le idee caschino dentro la testa, già tradotte in parole e immagini, pronte per essere trascritte e copiate sotto forma di libro con tanto di pagine finali e copertina. Niente è più lontano dal vero. Talvolta, dall’infinito flusso della nostra fantasia, all’improvviso emerge qualcosa di inaspettato che, per quanto vago possa essere, sembra contenere una forma, un significato e, più importante, un’irresistibile carica poetica. Il senso di fulmineo riconoscimento grazie al quale trasciniamo questa immagine fino alla piena consapevolezza, rappresenta l’impulso iniziale di tutti gli atti creativi… Altre volte, devo ammetterlo, la creazione di un libro si trova nell’improvvisa e inspiegabile voglia di disegnare un certo tipo di coccodrillo.»

Leo Lionni, autore di innumerevoli e pluripremiati libri per bambini – uno per tutti Piccolo blu e piccolo giallo – è stato anche un celebrato designer, grafico, art director, pittore, scultore, illustratore. Nato in Olanda nel 1910 da un intagliatore di diamanti e una cantante lirica, con zii collezionisti d’arte moderna e architetti, fin da bambino è assiduo frequentatore del Rijksmuseum di Amsterdam, città in cui si respira l’aria della rivoluzione e dei grandi cambiamenti imminenti. La vita di Lionni trascorrerà fra gli Stati Uniti e l’Italia dove conosce la futura moglie Nora Maffi, figlia di uno dei fondatori del partito comunista italiano. Scoperto da Marinetti partecipa al movimento futurista; in seguito deve lasciare l’Italia a causa delle leggi razziali e si trasferisce a Philadelphia dove inizia a lavorare in un’agenzia pubblicitaria. La sua opera ha lasciato un’impronta profonda nella grafica contemporanea e nel mondo dell’editoria. L’unicità dei suoi libri, insieme commerciali e poetici, rendono Leo Lionni un autore unico nel mondo della letteratura infantile. La sua creatività, così legata all’arte moderna, spiega il fascino che i suoi libri esercitano sugli adulti, ma che dire del successo che riscuotono, ancora oggi, sui più piccoli? Ebbene, fra i tanti doni di Lionni, c’è la capacità di comprendere profondamente la mente dei bambini, capacità da cui discende l’identificazione con gli animali e l’assenza di una morale esplicita sostituita dalla creazione di un mondo di valori – unicità dell’individuo, cooperazione, pace, diplomazia – che rendono le sue storie delle favole contemporanee. Leo Lionni è morto nel 1999 all’età di 89 anni, ma i suoi libri continuano a vivere nelle camerette dei bambini di tutto il mondo.

 

La zattera / di Lucia Salemi. – Createspace Independent Pub, 2014.

Animazione di Giovanni Arzuffi. Video realizzato senza scopo di lucro, a disposizione di tutti i bambini. In caso di uso pubblico, citare sempre gli autori.

Il tema de La zattera è quello del viaggio, il viaggio di chi è costretto a lasciare i luoghi, i colori e gli affetti più cari per andare lontano, ma è anche il viaggio della vita, di ciascuno. ” Nel viaggio della vita ogni bambino porta nella sua valigia sogni, desideri, speranze…e li condivide con chi gli sta vicino”. Delicate le immagini, delicato il racconto che ha come protagonisti gli animali, di cui l’autrice descrive i tratti con sapienza, lasciandoci scorgere dietro queste figure l’umanità intera, nella sua molteplicità: i capelli ricci e morbidi come lana, gli occhi di perla, le guance di mela, le gambe di bambù…

Cinque cuccioli di animali si ritrovano insieme su una zattera alla deriva in mezzo al mare. Hanno con sé delle valigie in cui conservano i doni dei loro genitori, insieme ai sogni, alle speranze e alle paure di quello che li aspetta al di là del mare. Scoprono amicizia e solidarietà nell’aiuto che ognuno riesce a dare aprendo la propria valigia e condividendone con tutti gli altri il prezioso contenuto.Il finale è positivo e pieno di speranza nel futuro.*****Il racconto “La zattera” si è classificato 2° al Premio Letterario Battello a Vapore Piemme 2012.Questo libretto può essere uno strumento in più per chi vuole trasmettere ai bambini un’immagine dei rifugiati piena di dignità e rispetto, non contaminata da pregiudizi e diffidenza verso gli stranieri.I rifugiati, migranti forzati, non hanno scelto il viaggio, ma sono costretti a fuggire da guerre e violenze. Sono circa 40 milioni nel mondo, e più di un terzo sono bambini.

Realizzato dall’Associazione Culturale Articolonove, questo video è finalizzato all’educazione alla PACE. Animazione tratta dal libro LA ZATTERA scritto e illustrato da Lucia Salemi, con le voci dei bambini delle classi quinte della scuola primaria di Rescalda e le musiche di Yann Tiersen.

Lucia Salemi è illustratrice e autrice di libri per bambini. Dal 2000 ha collaborato con le case editrici Giunti, Mondadori, La Coccinella, Edizioni EL, Piemme, Panini, Fabbri.

 

Che cosa hai fatto oggi, mamma? / di Silvia Baroncelli. – Franco Cosimo Panini, 2017.

Ecco un libro da leggere non con le parole ma attraverso i suoni che caratterizzano la nostra quotidianità. Con il libro “Che cosa hai fatto oggi, mamma?” l’autrice ci racconta, attraverso i suoni, una giornata tipo di una mamma lavoratrice che, anche se per parte della giornata è lontana dal suo bambino, ha sempre nella mente e nel cuore il suo piccolo. Grazie a un meccanismo sonoro presente in ogni apertura, viviamo la giornata tipo della mamma arricchita con suoni. Basta premere sul fiorellino nell’illustrazione e il suono viene riprodotto. Dallo sbadiglio di quando si sveglia alla risata quando gioca con il suo bambino, dal clacson della sua auto in mezzo al traffico mentre raggiunge il lavoro per finire con il bacio della buonanotte. A ogni momento della giornata corrisponde un suono che aiuta il bambino a immaginare la sua mamma anche quando non è insieme a lui. La storia è pensata per dare sollievo al bimbo che a fine lettura capirà che la mamma lo pensa sempre, anche quando è lontana.

Età di lettura: da 2 anni.

 Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Firenze, Silvia Baroncelli si è trasferita a Londra dove ha lavorato come “Artist in Residence” al British Museum. Collabora con numerose case editrici italiane e straniere e riviste per bambini. Vive a Prato dove lavora anche come graphic designer.

 

La Regina dei baci / di Kristien Aertssen. – Babalibri, 2007.

Una piccola principessa vive con la sua mamma in un bel castello. Una mattina, chiede alla mamma tanti baci ma la regina ha troppo lavoro da sbrigare per coccolare la sua bambina adesso! Le consiglia quindi di andare alla ricerca della Regina dei baci,: lei potrà soddisfare il suo desiderio. La principessa parte con un piccolo aereo rosso e in un castello assai dolce incontra la Regina delle torte. Lontano, in un giardino vive la Regina dei fiori e tra dadi e macchinine ecco la Regina dei giochi. Ma dove sarà la Regina dei baci? Forse è giunto il momento di tornare a casa…

Età di lettura: da 4 anni.

Kristien Aertssen nasce ad Anversa nel 1953. Dopo gli studi di grafica si specializza in illustrazione all’Art Center di Pasadena (USA). Vive attualmente a Gand. Le sue fonti d’ispirazione sono le arti primitive, le miniature indiane e islamiche, i disegni dei bambini e i giocattoli.

 

Il palloncino / di Isol. – Logos, 2011.

Interpretato da Alfonso Cuccurullo

Un albo illustrato per tutte le età che con intelligenza e ironia racconta come una mamma scoppia dalla rabbia per diventare un bellissimo palloncino rosso, motivo di vanto per la figlia che se lo porta a spasso, finché non incontra un’altra bambina mano nella mano con la madre che tutti noi vorremmo… ma nella vita non si può avere tutto! Un albo per sorridere e pensare, da leggere insieme ai bambini!

Isol (nome d’arte di Marisol Misenta, Buenos Aires, 1972) è illustratrice e spesso anche autrice dei testi dei suoi libri per ragazzi (oltre che poetessa e cantante). Ha pubblicato 23 titoli, tradotti in 17 lingue. La sua specialità è narrare storie facendo dialogare testo e immagini: con senso dell’umorismo e una buona dose di empatia nei confronti dei suoi personaggi, Isol getta sul quotidiano uno sguardo curioso e spesso straniante. Grande sperimentatrice sul piano della concezione e del formato del libro, la sua estetica attinge al mondo della grafica, dell’incisione e del fumetto. La sua opera le è valsa numerosi premi in tutto il mondo, tra cui nel 2003 il Premio Golden Apple. Nel 2006 e nel 2007 è stata finalista al Premio Hans Christian Andersen, e nel 2013 le è stato conferito il prestigioso Astrid Lindgren Memorial Award (ALMA), uno dei più importanti premi per la letteratura per bambini e ragazzi a livello internazionale.

 

Il fico più dolce / di Chris Van Allsburg. – Logos, 2013.

Interpretato da Alfonso Cuccurullo

“Sono fichi molto speciali” sussurrò la donna. “Possono far avverare i sogni”. Così Monsieur Bibot, un dentista ordinato e pedante, riceve due fichi in dono da un’anziana paziente che non può permettersi di pagarlo. Irritato per essere stato imbrogliato, caccia la donna dallo studio in malo modo. Ma non può immaginare quale rivolgimento nella sua vita porteranno quei due fichi… Ancora una volta Chris Van Allsburg si muove in una terra di confine tra fantasia e realtà creando una storia misteriosa e ricca di suspence. Il testo semplice e diretto è affiancato da immagini eleganti in delicate sfumature di grigio, crema e marrone, che ricordano le tonalità seppia delle fotografie e trasmettono una sensazione di calma. La prospettiva cangiante, che accresce il coinvolgimento del lettore, e l’uso realistico della luce integrano la storia di fantasia nel nostro quotidiano. Una delle opere più significative della carriera letteraria di Van Allsburg, che non mancherà di affascinare lettori di tutte le età.

 Chris Van Allsburg nasce a Grand Rapids, Michigan, nel 1949. Dopo aver studiato scultura decide di dedicarsi al disegno e nel giro di pochi anni sfonda nel mondo della letteratura illustrata. Dal 1980 si aggiudica due medaglie e una menzione d’onore al Premio Caldecott: le prime per “The Polar Express” e “Jumanji“, diventato poi un famoso film nel 1995, la seconda per “The Garden of Abdul Gasazi”, il suo primo libro illustrato, pubblicato nel 1979. Attualmente vive e lavora a Providence, Rhode Island. Con #logosedizioni ha pubblicato anche: “Jumanji“, “I misteri di Harris Burdick”, “La scopa della vedova”, “Probuditi!”.

 

Il lupo che aveva paura di tutto / di Israel Barrón e Ann Rocard. – Logos, 2019.

Interpretato da Alfonso Cuccurullo

In un bosco fitto fitto, dall’altra parte del mondo, vive un lupo enorme con le orecchie pelose e due zanne spaventose. Si chiama Garù-Garù e nessuno ha il coraggio di avvicinarsi a lui o di parlargli. Al suo apparire sul sentiero che attraversa il bosco, si scatena immancabilmente un fuggi fuggi generale: i conigli si tuffano nelle tane, i cervi si rifugiano tra i cespugli, gli uccelli volano in cima agli alberi e tutti gli animali chiudono gli occhi perché hanno paura persino di vederlo. Eppure, questo lupo gigantesco è il più pauroso di tutti: è terrorizzato dai serpenti, dai rospi… e perfino dalle lumache! Ma, più di ogni altra cosa, ha paura del buio, per questo la sera, quando torna nella sua grotta, non spegne mai la piccola lampada vicino al letto e tiene sempre una torcia in tasca, che non si sa mai. Finché una notte viene svegliato da qualcuno che bussa alla porta: è Noemi, una bambina con le trecce bionde che chiede ospitalità. Da questo momento, il lupo non sarà più lo stesso e con l’aiuto della bimba riuscirà a superare tutte le sue paure… compresa quella del buio!  Questo racconto divertente e ben ritmato a firma di Ann Rocard, pubblicato per la biblioteca della Ciopi e accompagnato dalle buffe illustrazioni di Israel Barrón, rilegge in una chiave del tutto inedita la figura leggendaria del lupo mannaro, che da sempre affascina scrittori e cineasti. L’uomo condannato da una maledizione a trasformarsi in bestia feroce a ogni plenilunio qui diventa una creatura apparentemente spaventosa ma in realtà tenera e inoffensiva. Che non mancherà di ispirare ai bambini qualche risata e tanto, tanto affetto!

Israel Barrón è nato nel 1974 a Pachuca, in Messico.Ha studiato pittura alla Facoltà di arti plastiche presso l’Università di Veracruz e nel 2007 è stato invitato a una residenza artistica a Prokuplje, in Serbia.Le sue opere sono state esposte in Messico, Argentina, Colombia, Perù, Uruguay, Canada, Stati Uniti, Giappone, Israele, Italia, Serbia, Slovacchia e Spagna.Ha illustrato manifesti, copertine di libri, e ha pubblicato su riviste e supplementi culturali, tanto cartacei quanto digitali. Ha inoltre realizzato scenografie e illustrato album di gruppi musicali, e le sue opere sono state le immagini ufficiali di diversi eventi culturali, tra cui il Festival afrocaribeño, la Fiera nazionale del libro per ragazzi di Xalapa e, nel 2018, la XXXVIII Fiera internazionale del libro per ragazzi di Città del Messico.Nel 2013 è stato invitato a Le immagini della fantasia 31, la Mostra internazionale d’illustrazione per l’infanzia di Sarmede, Italia; l’anno successivo ha partecipato al libro “Cuentos populares mexicanos“, una raccolta di racconti della tradizione messicana selezionati e riscritti da Fabio Morábito, in seguito incluso nel catalogo “White Ravens” della Internationale Jugendbibliothek di Monaco di Baviera. Ha pubblicato con diversi editori a livello internazionale, tra cui Fondo de Cultura Económica, Conaculta, Colegio de México, Macmillan-Castillo, SEP, Santillana USA, Panamericana e #logosedizioni. Due volte vincitore del Premio CANIEM (Cámara Nacional de la Industria Editorial Mexicana) per l’arte editoriale, nel 2017 ha ricevuto la Targa d’oro alla Biennale di illustrazione di Bratislava.Nel 2019 ha partecipato come relatore alla FILBo, la Fiera internazionale del libro di Bogotá e al Congresso internazionale di illustrazione in Colombia. Con #logosedizioni ha pubblicato anche: “Il quaderno degli incubi“, “Bestiario delle creature fantastiche messicane“.

Ann Rocard (1954) è una creatrice poliedrica: scrittrice di libri per adulti e ragazzi, artista, musicista, autrice teatrale. Dopo una doppia laurea in psicogenetica e psicopatologia dell’età infantile all’Università di Parigi-Nanterre e una specializzazione in scienze sociali a Caen, è stata a lungo educatrice e poi psicologa in una scuola per bambini e adolescenti con problemi mentali, lavorando allo stesso tempo in un centro per bambini con difficoltà uditive. Come scrittrice e autrice teatrale, ha animato numerosi seminari a livello scolastico e universitario, tenendo corsi di teatro per bambini e adolescenti per oltre trent’anni, a partire dalla fine degli anni Settanta. Ha pubblicato romanzi, racconti, poesie, canzoni, testi teatrali e pedagogici. Vive tra la Bretagna e la Normandia.

Il bacio / di Didier Lévy e Gilles Rapaport. – Logos, 2020.

Interpretato da Alfonso Cuccurullo

In un bel palazzo in cima alla montagna più alta che domina la città, vive il giovane erede al trono, insieme alla regina madre e al gattino reale. La regina ha ormai governato per tanti, troppi anni, e non vede l’ora che il figlio si sposi per potergli finalmente passare la corona e le molte incombenze del regno. Purtroppo, però, il suo rampollo non è molto interessato né alle nozze né tantomeno alle principesse. Sotto i suoi occhi sfilano innumerevoli pretendenti ma nessuna sembra in grado di toccare il suo cuore. Finché viene annunciata la principessa Madeleine insieme a suo fratello, il principe Lee. E allora sì… inaspettatamente… scocca il colpo di fulmine! Il principe ha finalmente trovato l’amore e tutta la corte si appresta a festeggiare…

Età di lettura: da 8 anni.

 Didier Lévy è nato nel 1964 e vive a Parigi. Ha esordito come giornalista ma ben presto ha iniziato a scrivere libri per l’infanzia, fino a dedicarsi a tempo pieno a questa attività. Ha all’attivo più di cento titoli pubblicati da editori di spicco quali Sarbacane, Albin Michel, Nathan o L’ecole des Loisirs ed è autore di alcune serie di successo come “Petit Dernier“, “Elza e le avventure di Angelman“. Tra i titoli pubblicati in edizione italiana ricordiamo “Il popò di Ippopò” per Emme edizioni, “Come riaccendere un drago spento“, “Viva la danza!” e “L’età della ragione” per Clichy, e “Tuk-Tuk Express” per Curci editore. Con pudore e discrezione, e una buona dose di umorismo, il lavoro di Didier Lévy affronta le grandi questioni della vita ricreando la spontaneità che è tipica dell’infanzia.

Gilles Rapaport è nato nel 1965 e vive e lavora a Parigi. Prima di diventare autore e illustratore ha frequentato i corsi dell’Union Centrale des Arts Décoratifs. Da allora ha pubblicato più di 15 albi per ragazzi con alcune fra le case editrici francesi più rinomate, trattando a volte temi difficili, come la guerra e la Shoah. Disegna inoltre vignette umoristiche per giornali, riviste, manifesti e alcune imprese. Con il suo lavoro desidera trasmettere ai ragazzi l’importanza della libertà creativa, affinché imparino a pensare con la propria testa.

 

Io non mangerò mai un pomodoro / di Lauren Child. – Logos, 2020.

Interpretato da Alfonso Cuccurullo

Charlie ha una sorellina piccola e molto buffa che si chiama Lola. Ogni tanto deve occuparsi di lei e non è sempre facile, soprattutto quando deve darle la cena perché Lola è molto schizzinosa e si rifiuta di mangiare tantissime cose. Lola non mangia piselli, carote, patate (neanche fatte purè), funghi, spaghetti, fagioli… Per fortuna Charlie è piuttosto scaltro e un giorno inventa un trucchetto per convincerla ad assaggiare qualcuno di questi cibi. La sera, trovando tutto ciò che non le piace sulla tavola apparecchiata, Lola mette subito in chiaro che lei quelle cose non le mangerà. Ma Charlie non intende cedere, anche perché quelle non sono né carote, né piselli, né patate, né bastoncini di pesce…

Chi di noi da piccolo non aveva almeno un cibo odiato, che non avrebbe mangiato neanche sotto tortura? La piccola Lola ne ha tanti ed è così difficile convincerla che i genitori gettano la spugna e si affidano al fratello Charlie. Con la fantasia che è propria dei bambini, Charlie riesce a trasformare banali verdure in cibi tanto favolosi da far venire l’acquolina in bocca anche alla volubile Lola. Vincitore della Kate Greenaway Medal nel 2000, Io non mangerò mai un pomodoro è uno dei libri più amati della letteratura inglese per ragazzi. Una storia divertentissima sulla potenza del gioco e dell’immaginazione infantile, corredata da colorate illustrazioni a collage, che renderà la cena uno spasso anche per i bambini dai gusti più difficili!

Età di lettura: da 6 anni.

Lauren Child è un’autrice e illustratrice britannica, nata a Marlborough nel 1965. Dopo aver studiato arte al Manchester Polytechnic e alla City and Guilds of London Art School ha cominciato a illustrare libri per bambini, riscuotendo immediatamente un grande successo di pubblico e critica. I suoi personaggi, conosciuti e amati in tutto il mondo, sono diventati anche giochi e cartoni animati. L’autrice ha ricevuto numerosi premi ed è stata nominata Artista per la Pace dall’UNESCO. È inoltre membro del consiglio della House of Illustration (un’organizzazione benefica che gestisce l’unica galleria del Regno Unito dedicata esclusivamente all’illustrazione) ed è stata insignita dell’Ordine dell’Impero Britannico per i suoi meriti in campo letterario.

 

Vita da cani / di ISOL.- Logos, 2014.

Interpretato da Alfonso Cuccurullo

“Mamma, come fai a sapere che NON sono un cane?”. È la domanda che il protagonista di questa storia pone all’inizio del libro a sua madre. “Figliolo, se fossi un cane ti piacerebbe riempirti di fango nelle pozzanghere e correre abbaiando dietro alle auto”. Se la risposta serve a tranquillizzarlo per un po’, lui e il suo inseparabile amico a quattro zampe, Clovis, iniziano tuttavia a escogitare un piano… che sembra funzionare!

Un libro che tratta in modo intelligente i legami di affetto, solidarietà e fedeltà tra bambini e animali.

Età di lettura: 5 anni.

Isol (nome d’arte di Marisol Misenta, Buenos Aires, 1972) è illustratrice e spesso anche autrice dei testi dei suoi libri per ragazzi (oltre che poetessa e cantante). Ha pubblicato 23 titoli, tradotti in 17 lingue. La sua specialità è narrare storie facendo dialogare testo e immagini: con senso dell’umorismo e una buona dose di empatia nei confronti dei suoi personaggi, Isol getta sul quotidiano uno sguardo curioso e spesso straniante. Grande sperimentatrice sul piano della concezione e del formato del libro, la sua estetica attinge al mondo della grafica, dell’incisione e del fumetto. La sua opera le è valsa numerosi premi in tutto il mondo, tra cui nel 2003 il Premio Golden Apple. Nel 2006 e nel 2007 è stata finalista al Premio Hans Christian Andersen, e nel 2013 le è stato conferito il prestigioso Astrid Lindgren Memorial Award (ALMA), uno dei più importanti premi per la letteratura per bambini e ragazzi a livello internazionale. Con #logosedizioni ha pubblicato anche: “È utile avere una paperella“, “Cose che capitano“, “Il palloncino“, “La bella Griselda“, “Notturno. Ricettario dei sogni“, “Scambio culturale“, “Segreto di famiglia“, “Sorpresa!”,  “Nino è Impossibile”.

 

Denti di ferro / di Tina Meroto e Maurizio Quarello. – Logos, 2007.

Interpretato da Alfonso Cuccurullo

Tre fratellini, che trascorrono le giornate andandosene a zonzo di qua e di là, un bel giorno decidono di contravvenire alle raccomandazioni della mamma e si addentrano nel bosco buio e misterioso dove si dice che abiti la strega Denti di ferro. Il più piccolo dei tre, timoroso e consapevole del pericolo, cerca di mettere in guardia i fratelli, ma poi finisce per seguirli. Dopo aver camminato a lungo nel bosco, i tre bambini non sanno più come fare ritorno a casa. A un tratto avvistano la casa della strega e decidono di andare da lei, che li accoglie e li invita a fermarsi per la notte. Naturalmente si tratta di una trappola e sarà proprio il fratello minore, inizialmente deriso dagli altri per le sue paure, a rivelarsi il più assennato, l’unico in grado di riconoscere la strega per quello che è e di non farsi ingannare dalla sua apparente affabilità. Con astuzia, intelligenza e una buona dose di coraggio, prende l’iniziativa e affronta la situazione quando si fa critica.

I racconti e le leggende sulle streghe sono parte della tradizione orale di molti Paesi (Turchia, Russia, Germania…) e vantano svariati antecedenti letterari. Combinando elementi tratti da racconti popolari turchi e russi, Tina Meroto ci riporta nel mondo delle fiabe classiche, mentre le immagini di Maurizio A.C. Quarello, che fanno un uso sapiente delle ombre e del chiaroscuro, attribuiscono ai topoi del genere tutte le caratteristiche che ci aspetteremmo… conferendo tuttavia alla strega un’insolita espressività. Pur caratterizzata dal classico naso adunco e da unghie e denti aguzzi, l’anziana megera sfoggia infatti un insolito ombretto azzurro (e baffetti e peli del naso più ispidi di quelli dei nonni!) e si produce in una gamma di espressioni dal disgustato all’impaziente che strapperanno un sorriso ai lettori più adulti. Dopo qualche sussulto iniziale, il lieto fine della storia rassicurerà i giovani lettori dimostrando come, con un po’ d’astuzia e caparbietà, tutti gli ostacoli possono essere superati.

Età di lettura: da 3 a 5 anni.

Maurizio A. C. Quarello è nato nel ‘74 a Torino, città nella quale ha studiato grafica, architettura e illustrazione. A partire dal 2004, si è dedicato all’illustrazione, ottenendo, in quell’anno, il Prix des Mediateurs Figures Futur al Salon de Montreuil e vari altri premi. Nel 2005 ha pubblicato il suo primo libro con l’editore Orecchio Acerbo ad oggi i suoi libri sono più di 30, stampati in 20 paesi. Negli ultimi anni ha ricevuto diversi premi tra cui il Premio Andersen come migliore illustratore. Ha esposto in diverse mostre personali e collettive. Ha collaborato con Lufthansa, Wall Street Journal e Bilan. Dal 2007 tiene corsi di illustrazione presso varie associazioni e dal 2011 è professore di illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Macerata. Attualmente vive a Treia in provincia di Macerata.

 

La cosa che fa più male al mondo. Fiabe / di Paco Liván e Roger Olmos. – Logos, 2007.

Interpretato da Alfonso Cuccurullo

“Sai qual è la cosa che fa più male al mondo?” chiese la lepre alla iena. “La cosa più dolorosa è la menzogna”. La iena scoppiò a ridere: non poteva credere che la menzogna facesse più male di un morso al piede! La lepre decise allora di dimostrare la propria teoria all’incredula compare lasciando un bel tortino di ca… di caramello? di caciocavallo? davanti alla porta del palazzo del re. E con la complicità delle mosche, grandi intenditrici di ca… di caterve di argomenti, farà partire la caccia al colpevole tra tutti gli animali del paese, in un racconto in cui si giunge alla morale (che tanto piace alle mamme) attraverso la comicità del testo e le sguaiate illustrazioni (che tanto piacciono ai bambini, anche a quelli cresciuti), così espressive da rendere quasi udibili i suoni.

Il testo è ispirato a un racconto tradizionale della Costa D’Avorio. In Africa i racconti sono stati per secoli la prima fonte d’istruzione per i bambini, poiché accostano conoscenze e saperi ancestrali a elementi dal forte valore simbolico per esporre riflessioni cosmologiche e filosofiche sulla vita, far rivivere valori dimenticati, guidare gli individui e, come in questo caso, trasmettere un insegnamento. La iena, che nel racconto incarna il carattere ipocrita e meschino di alcuni esseri umani, sperimenterà direttamente sulla propria pelle l’amaro sapore della menzogna, un dolore ben diverso da quello fisico che tanto temeva. Le espressive illustrazioni di Roger Olmos ci presentano personaggi pittoreschi, iperbolici, umoristici. Con il caratteristico tratto preciso e attento ai dettagli, l’artista ci regala la sua personale visione di una storia che, attraverso un divertente esercizio di scrittura, ci avvicina alle parole, al pensiero e all’eredità culturale di un paese tanto lontano da noi. Menzione speciale White Raven 2006 e Premio Llibreter de Álbum Ilustrado 2006.

Roger Olmos è nato a Barcellona il 23 dicembre 1975, e si è avvicinato al mondo dell’illustrazione fin da bambino. Al termine degli studi, dopo un apprendistato all’Institut Dexeus come illustratore scientifico, si iscrive alla scuola di arti e mestieri Llotja Avinyò, per poi dedicarsi all’illustrazione di libri per ragazzi. Nel 1999 viene selezionato alla Bologna Children’s Book Fair, e lì conosce il suo primo editore. Da allora ha pubblicato oltre un’ottantina di titoli con una ventina di case editrici spagnole e internazionali. Grande amante degli animali, ha adottato uno stile di vita vegano e da anni con la sua arte si impegna a promuovere il rispetto dell’ambiente e di tutti gli esseri viventi. Vive insieme a tre gatti, uno con tre zampe, una sorda e una cieca a cui manca mezza mandibola, e due cani, uno artrosico di 19 anni e uno grande di 12 anni. Con #logosedizioni ha pubblicato anche: “Calando“, “La capra matta“, “Cosimo“, “La leggenda di Zum“, “Rompicapo“, “Seguimi!” (una storia d’amore che non ha niente di strano), “Senzaparole” (libro e portfolio), “Storia del bambino buono / Storia del bambino cattivo” (disponibile anche in inglese e spagnolo), “Una storia piena di lupi“, “Stop“, “Amigos“, “La Zanzara“, “Lucia“, “Lo struffalocero blu“, “La foca bianca” e “Grindadráp“.

Premi e riconoscimenti:

Negli anni 1999, 2002 e 2005 è stato selezionato per la Mostra degli Illustratori della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna.

  • Selezione White Ravens 2002, con Tío Lobo; kalandraka
  • Selezione White Ravens 2004, con El Libro de las Fábulas, Ediciones B
  • Menzione speciale White Ravens 2006, per La cosa che fa più male al mondo, OQO/#logosedizioni
  • Premio Llibreter de Álbum Ilustrado 2006, per La cosa che fa più male al mondo, OQO/#logosedizioni
  • Premio Lazarillo de Álbum Ilustrado 2008, per El príncipe de los enredos, Edelvives
  • Premio 400Colpi, Torredilibri 2015, per Senzaparole, #logosedizioni
  • Premio del Ministerio de Cultura de España al mejor libro ilustrado categoría infantil y juvenil 2016, per La leggenda di Zum.

 

 

Un piccolo cappuccetto rosso / di Marjolaine Leray. – Logos, 2012.

Interpretato da Alfonso Cuccurullo

Un cappuccetto rosso piccolo piccolo ma scaltro, astuto e forse anche un po’ cattivello! Per chi non si stanca di questa bambina dal cappuccetto rosso, per chi ama vedere il lupo nei guai ma soprattutto per chi ama ridacchiare in compagnia di un libro.

 Marjolaine Leray. Nasce nel 1984 in Francia. Laureatasi alla Duperré School di Parigi in Comunicazione Visuale nel 2004, si è poi specializzata nello stesso istituto l’anno successivo. Sempre nel 2005 ha frequentato un corso di incisione sul metallo presso La Cambre School. Fra il 2006 e il 2010 cura la grafica di Radio France e Duke. Autrice per #logosedizioni anche di “Aprile. Il pesce rosso“.

 

Probuditi! / di Chris Van Allsburg. – Logos, 2016.

Interpretato da Alfonso Cuccurullo

Dopo aver assistito allo spettacolo del famoso ipnotizzatore Lomax il Magnifico, Calvin e Rodney decidono di costruire una macchina per l’ipnosi tutta loro. La prima cavia è Trudy, la sorellina di Calvin. Con grande sorpresa dei ragazzi, la macchina funziona e ora la bambina è convinta di essere un cane: ansima, sbava e abbaia agli scoiattoli! Ben presto, però, i ragazzi si rendono conto di non saper risvegliare Trudy dal suo stato di trance. Come se non bastasse, la mamma sta per tornare a casa. Cosa dirà quando vedrà la figlia grattarsi l’orecchio con il piede?   Grazie a gustosi colpi di scena e alle vivide caratterizzazioni dei personaggi, l’incredibile talento di Chris Van Allsburg – vincitore di due medaglie Caldecott, prestigioso premio americano dedicato alla letteratura per ragazzi – torna ad affascinarci in questa storia brillante con un finale sorprendente.

Età di lettura: da 5 anni. 

Chris Van Allsburg nasce a Grand Rapids, Michigan, nel 1949. Dopo aver studiato scultura decide di dedicarsi al disegno e nel giro di pochi anni sfonda nel mondo della letteratura illustrata. Dal 1980 si aggiudica due medaglie e una menzione d’onore al premio Caldecott: le prime per “The Polar Express” e “Jumanji“, diventato poi un famoso film nel 1995, la seconda per “The Garden of Abdul Gasazi“, il suo primo libro illustrato, pubblicato nel 1979. Attualmente vive e lavora a Providence, Rhode Island. Con #logosedizioni ha pubblicato anche: “Il fico più dolce“, “Jumanji“, “I misteri di Harris Burdick” e “La scopa della vedova“.

 

Jésus Betz / di Fred Bernard e François Roca. – Logos, 2015.

Interpretato da Alfonso Cuccurullo

Jésus Betz, il tronco umano o, come lo definisce sua madre, “puro amore come il nostro Cristo”, è il protagonista di questo toccante “racconto di formazione”, articolato in un susseguirsi di disavventure che non bastano tuttavia a soffocare la speranza e una pervicace voglia di vivere. Figlio di padre ignoto e cresciuto in povertà con la madre e un fratello “normale”, Jésus cerca di trovare il suo posto nel mondo, a dispetto della propria sfortunata condizione fisica, e confidando in un dono che non lo abbandonerà mai: il talento di una voce meravigliosa. Sotto forma di una lettera indirizzata alla madre, Jésus racconta la sua storia a partire dalla nascita, il 24 dicembre 1894 allo scoccare della mezzanotte. Respinto da un prete che lo considera “buono da appendere all’amo”, si imbarca su una baleniera come vedetta e scopre l’incanto degli oceani, finché viene licenziato a seguito della perdita di un occhio, scopre la tenerezza tra le braccia di una pescivendola, subisce le vessazioni di un impresario e lo scherno di altri artisti, ascende al successo grazie alla voce e alla memoria d’elefante, trova un amico e infine l’amore…                                                                                                                                                                         Una storia toccante e al tempo stesso delicata, che risuona come un monito a non arrendersi mai, a credere in se stessi a dispetto delle avversità. Un’ulteriore prova del talento narrativo di Fred Bernard e della maestria pittorica di Francois Roca, che punta su una palette di colori scuri e pastosi e su uno stile che richiama Hopper, brillando come sempre nel trattamento della luce e del chiaroscuro e nella resa, plastica ed espressiva, dei volti dei personaggi.

Età di lettura: 10 anni.

Fred Bernard è nato in Borgogna. Grande amante della natura, sarebbe forse diventato veterinario o esploratore se non avesse vinto il concorso per entrare all’Accademia delle Belle Arti di Beaune. Successivamente ha seguito i corsi della scuola Émile Cohl a Lione dove, nel 1991, ha conosciuto François Roca, che sarebbe diventato suo amico e collaboratore. Nel 1994 ha vissuto per un anno in Inghilterra, dove si è destreggiato tra vari lavoretti e ha eseguito centinaia di schizzi. Nel 1996 ha pubblicato i suoi primi albi illustrati per ragazzi: ha realizzato i testi e le illustrazioni di “Mon ami crocodile” per Albin Michel Jeunesse, le illustrazioni di “Warf, le pirate” con P.H. Turin per Seuil Jeunesse, e ha scritto “La Reine des fourmis a disparu” per Albin Michel Jeunesse, albo tradotto in immagini da François Roca e vincitore di numerosi premi (Goncourt jeunesse 1997, premio Sorcière 1996, premio Jérôme Main). Da allora, ha realizzato uno o due albi all’anno con François e L’Arche de Nino con l’amico Nino Ferrer. Dagli scrittori appassionati di viaggi, J. Conrad, H. Melville, J. London, E. Hemingway, R. Gary, ha attinto il gusto per la lettura e la scrittura. Ispirandosi ai propri ricordi, incontri, viaggi, Fred Bernard immagina personaggi vivaci e avvincenti e storie singolari che non interessano solo ai bambini. Nel maggio del 2001, di ritorno dall’Africa, si è lanciato nel fumetto (“La Tendresse des crocodiles“, “L’Ivresse du poulpe“, “Lily Love Peacock“, e più di recente “La Patience du Tigre“). Narratore instancabile e curioso, adora cimentarsi con ogni genere di scrittura e gioca con i propri modelli per meglio reinventarli.

 François Roca è nato a Lione. Ha studiato a Parigi all’École Nationale des Arts Appliqués Olivier de Serres, e poi a Lione, alla scuola Émile Cohl. Diplomatosi nel 1993, si è dedicato per qualche tempo alla pittura, per poi concentrarsi esclusivamente sull’illustrazione. Illustra soprattutto i testi del suo compare Fred Bernard, con il quale costruisce un universo immaginario che si rinnova a ogni albo. Questa associazione “penna-pennello”, poco comune nell’editoria per ragazzi, gli permette di accostarsi a temi affrontati di rado. Un albo in particolare ha segnato una svolta nella collaborazione: Jésus Betz, vincitore del premio Baobab 2001 e del Goncourt Jeunesse 2002. Ciò ha permesso ai due artisti di raccontare più liberamente storie destinate agli adulti: “L’Homme-Bonsaï“, “L’Indien de la tour Eiffel“. Nel contesto di architetture urbane così come di paesaggi naturali incontaminati, François ama dar vita a personaggi vicini a quelli che lo facevano sognare da piccolo, conosciuti tramite il piccolo o il grande schermo. François realizza anche copertine di romanzi e di riviste. Erede dei pittori che ama e ammira, rende loro omaggio nei suoi albi citandoli tramite allusioni o trasposizioni che gettano ponti tra artisti nel tempo (E. Fromentin, E. Hopper, F. Remington, J.W. Waterhouse, N.C. Wyeth, Vermeer, L.A. Tadema, D. Cornwell, J.L. Gérome ecc.). Riferimenti letterari e cinematografici impreziosiscono sovente le sue opere, che si caratterizzano per le luci e i chiaroscuri eccellenti.

 

Lupo, tratto da “Ricette per racconti a testa in giù” / di Bernard Friot. Il Castoro, 2011.

Voce narrante di Alfonso Cuccurullo, piano Federico Squassabia

Ricette brevissime, velocissime, per ridere, fare paura, commuovere o semplicemente far sognare. I racconti di Friot si aprono elencando alcuni ingredienti alla rinfusa, proprio come in un libro di ricette: ecco uno zaino, un vestito da Superman, qualche compagno di scuola, un lupo, delle stelle, una strega, un orco, un temporale, e poi anche del ketchup, della nutella… Da lì inizia il volo della fantasia e della costruzione di una storia. Ecco come! Procedimento: mescolare gli ingredienti e, scuotendoli con forza, farne un racconto. Servire con una dose di risate, una presa d’amore, un pizzico di brivido e una gran voglia di fantasia. Degustare immediatamente. Le storie di Friot tornano a raccontare la realtà attraverso gli occhi limpidi e impietosi dei bambini. Fra nonne distratte trasformate in lampioni, genitori insopportabili, ranocchie impertinenti e pozioni antipipì, non stupitevi se il mondo osservato a testa in giù vi sembrerà più autentico di quanto lo abbiate mai visto. Una lunga esperienza con le difficoltà di lettura dei ragazzi ha permesso all’autore di sviluppare uno stile singolare che ricorda la geniale trasgressione di Roald Dahl. Le sue storie sono tanto brevi quanto avvincenti, tanto rapide quanto profonde.

Età di lettura: da 7 anni.

 Nato a Saint-Piat nel 1951, Bernard Friot è uno dei più originali e amati scrittori per ragazzi. Prima di approdare alla scrittura ha insegnato in una scuola di Lile e poi per quattro anni è stato responsabile del “Bureau du livre de jeunesse” a Francoforte. Da allora si dedica alla traduzione dal tedesco di fiabe e novelle ritenendo che questa attività abbia la medesima nobiltà e creatività della scrittura d’invenzione. Stando a stretto contatto con i bambini ha avuto la possibilità di studiarne la grande creatività anticonvenzionale nell’inventare storie, che è diventato il suo modello stilistico. Friot infatti si autodefinisce uno “scrittore pubblico”, in virtù della necessità che ha di fare spesso incontri con il suo pubblico di giovani lettori per ricaricarsi di emozioni. I suoi racconti nascono per venire incontro a quei bambini e adolescenti con grandi difficoltà nella lettura di cui si è spesso occupato personalmente e il suo obiettivo è trasmettere un’emozione o far nascere un sorriso con storie brevi ma intense. Infine l’attenzione per la musicalità delle parole ha reso spesso i suoi testi ideali per spettacoli teatrali come quelli di Pascal Chenu, un noto cantastorie svizzero. In Italia i suoi libri hanno molto favore da parte di critica e pubblico: il suo primo libro di racconti “Il mio mondo a testa in giù” ha vinto il Premio Andersen 2009 come migliore libro 9/12 anni. Vive e lavora a Besançon in Francia.

 

NOI / di Elisa Mazzoli, illustrazioni di Sonia MariaLuce Possentini. – Bacchilega junior, 2014.

Lettura di Alfonso Cuccurullo

Nel cortile della scuola i bambini giocano, parlano, fanno merenda. In disparte, sempre da solo a scavare buche, c’è quello strano bambino con un occhio enorme, che nessuno avvicina mai. Tutti lo chiamano Occhione. Un pomeriggio in cui i genitori devono andare alla riunione con gli insegnanti, Filippo rimane a giocare nel cortile e si accorge di essere da solo con Occhione. Pieno di paura e di diffidenza, si avvicina… La storia è raccontata dal punto di vista di Filippo, bambino della scuola primaria ben inserito in un gruppo sociale che all’inizio del testo si identifica in un “noi” molto coeso. Quel “noi” significa amicizia, coesione, divertimento, ma forse anche conformismo, omologazione, superficialità: noi siamo diversi da lui che sta sempre solo e che non sa niente, noi siamo meglio, noi siamo bravi, siamo furbi, noi ci divertiamo. Le circostanze, un giorno, spingono Filippo a entrare in contatto diretto con Occhione, e a oltrepassare quella barriera che solo l’immediata spontaneità di chi è bambino riesce a rompere.

Età consigliata 5 anni.

 Elisa Mazzoli nata nel 1973, è scrittrice e narratrice. Diplomata al liceo scientifico sperimentale linguistico e alle Magistrali, e laureata in Scienze politiche con una tesi in Sociologia del tempo libero, dal 1996 è autrice di libri per bambini e ragazzi. Svolge incontri di narrazione per bambini e corsi in scuole, biblioteche, librerie, centri famiglie, per insegnanti, genitori e operatori del settore infanzia sulla letteratura per bambini e la mediazione narrativa nel territorio nazionale. Come esperta di mediazione narrativa si occupa della formazione per insegnanti dai nidi d’infanzia alle scuole primarie, scuole pubbliche e private, scuole FISM (recentemente zona di Rimini, Forlì e Cesena). Ha scritto molti libri per bambini e collabora con varie case editrici (Franco Panini, Giunti editore, Pulce,Rizzoli, Bacchilega Junior, Il Leone Verde, Rusconi, Il Castoro, Il pozzo di Giacobbe, San Paolo…).                                                                                                                                                   Scrive anche canzoni, molte delle quali accompagnano i suoi libri.                                                                                                                                   Una molto conosciuta è “Danza per la panza”, cantata da Bimbobell e musicata da Giampiero Amadori per l’etichetta discografica Pieronero.

Sonia Maria Luce Possentini è nata a Canossa (RE), vive a Pigneto sul Secchia (MO). Laureata in Storia dell’Arte e all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha frequentato la scuola d’illustrazione di Sarmede con Stepan Zavrel ed il corso d’illustrazione di Kveta Pakovskà dell’Associazione Culturale Teatrio di Venezia. Ha ottenuto borse di studio da Fondazione Magnani Rocca di Mamiano (PR) ed Olands Grafiska Skola. Pittrice ed illustratrice, ha preso parte a numerose esposizioni personali e collettive, pubblicando albi illustrati, cover e manifesti per Fatatrac, La Margherita Edizioni, Kite Edizioni, Mine-Edition, Grimm Press, Lirabelle, Giunti, Carthusia, Lapis, Castoro, Mondadori, Salani e Sonzogno e tanti altri. Ha ricevuto premi e riconoscimenti in Italia e all’estero, tra cui il Silver Award al concorso Illustration Competition West 49, promosso dalla Società Illustratori di Los Angeles. Il suo libro Un bambino (Kite Edizioni, 2011) è stato selezionato da IBBY Italia e candidato a BIB – Biennale di Bratislava. Il suo libro L’alfabeto dei sentimenti edito da Fatatrac 2014 ha vinto il Primo Premio Pippi 2014 e selezionato per il White Ravens (Germania) 2014. Il suo libro “Noi” (2014) edito da Bacchilega ha vinto il Primo Premio Città di Bitritto 2014 E selezionato da Ibby per Outstanding Books for Young People with Disabilitie 2015, selezione bibliografica internazionale d’eccellenza dedicata ai libri per ragazzi con disabilità. Nel 2012 è stata testimonial del progetto Città Invisibili nell’ambito della Biennale di Letteratura e Cultura per l’Infanzia promossa dalla Regione Veneto. È docente di Illustrazione presso la Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia e presso l’Università degli Studi di Padova nel Master in illustrazione per l’infanzia ed educazione estetica: per una pedagogia della lettura iconica.

 

Orso, buco! / di Nicola Grossi. – Edizioni Minibombo, 2013.

Lettura di Luca Ghirotto

Si può raccontare una storia soltanto con forme e colori?  Segui le linee, scova le tane ma attento a non cadere nei buchi!                                   Età di lettura: dai 2 anni.

 Nicola Grossi nasce nel 1982 ad Urbino. Da piccola voleva fare l’astronauta per vedere la terra dalla luna. Da grande conduce laboratori di narrazione per bambini e ha scoperto che lavorare con la fantasia è un po’ come fare l’astronauta. Fa parte del collettivo C’era una nota ed è lettrice di Nati per Leggere. Vive e lavora a Bolzano.

 

La zuppa di sasso / testo e illustrazioni di Anaïs Vaugelade. – Babalibri, 2012.

Voce narrante Marco Amodio

È notte. È inverno. Un vecchio lupo cerca ospitalità. Trova un modo intelligente e compito per farlo e ottiene non solo un ottimo pasto caldo ma anche la compagnia degli animali del villaggio. Durante una grande cena tutti insieme i pregiudizi di ognuno lasceranno spazio a un nuovo senso di solidarietà e amicizia.

Età di lettura: dai 5 anni

Anaïs Vaugelade nasce a Parigi nel 1973. Dopo aver vissuto a lungo in campagna torna a Parigi, dove segue i corsi di una scuola d’arte. Racconta e illustra storie «tenere e impertinenti, storie imprevedibili come sono solo i bambini».

 

La grande fabbrica delle parole / di Agnès de Lestrade e illustrazioni di Valeria Docampo. – Terre di mezzo editore, 2011.

Audiolibro liberamente narrato e animato.

Una produzione On-dreams.

Regia e montaggio: Daniela Tamponi e Matilda Deidda.

C’è un paese dove le persone parlano poco. In questo strano paese, per poter pronunciare le parole bisogna comprarle e inghiottirle. Le parole più importanti, però, costano molto e non tutti possono permettersele. Il piccolo Philéas è innamorato della dolce Cybelle e vorrebbe dirle “Ti amo”, ma non ha abbastanza soldi nel salvadanaio. Al contrario Oscar, che è ricchissimo e spavaldo, ha deciso di far sapere alla bambina che un giorno la sposerà. Chi riuscirà a conquistare il cuore di Cybelle?

Età di lettura: da 4 anni.

Agnès de Lastrade. Nata il 27 settembre 1964, dal 2003 è giornalista e autrice di libri per bambini, vive in campagna sulle rive della Garonna, occupandosi oltre ai libri e ai figli, anche di musica ed arti plastiche. Si ispira agli animali e alla natura, tesse le sue storie partendo da un titolo e da quello costruisce vicenda e personaggi. Con Terre di mezzo Editore ha pubblicato “La grande fabbrica delle parole” (2010), successo internazionale, vincitore del Prix Papillotes 2010 e il Prix littéraire de la Citoyenneté 2010, tradotto in trenta lingue e illustrato dall’argentina Valeria Docampo. Il racconto di uno strano paese in cui le parole sono in vendita e solo i più ricchi possono permettersele; il bambino Philéas vorrebbe dire “Ti amo” alla bella Cybelle, ma non ha abbastanza soldi nel salvadanaio. Per Terre di mezzo Editore, sempre in coppia autorale con Valeria Docampo, ha pubblicato anche “Domani inventerò” (2014), “La piccola tessitrice di nebbia” (2018) e “Il Piccolo Principe” (2018), albo che ripercorre il capolavoro di Antoine de Saint-Exupéry e lo reinterpreta in modo unico e spettacolare.Agnès de Lestrade è inoltre autrice di “Il bambino che mangiava le nuvole”, edito da Jaca Book: storia fantasiosa sulla solitudine e l’amicizia. Valeria Docampo. L’illustratrice argentina, nata a Buenos Aires e laureata in Graphic design ed Arti visive, insegna da alcuni anni all’università e si dedica all’illustrazione per bambini, lavorando per editori di cinque continenti. Disegna catturata dal desiderio di trasmettere la bellezza della natura e delle storie, utilizzando sia tecniche e metodi tradizionali che digitali e innovativi .In Italia con Terre di mezzo Editore, Valeria Docampo ha pubblicato “La Valle dei Mulini” (2013), “Domani inventerò” (2014), “Lo Schiaccianoci” (2016), “Il Piccolo Principe” (2018), “La bella addormentata” (2018), “La piccola tessitrice di nebbia” (2018) e lo straordinario “La Grande fabbrica delle parole” (2010), scritto dall’autrice Agnès de Lestrade e tradotto in trenta lingue. Il racconto di uno strano paese in cui le parole sono in vendita e solo i più ricchi possono permettersele; il bambino Philéas vorrebbe dire “Ti amo” alla bella Cybelle, ma non ha abbastanza soldi nel salvadanaio. Il libro ha vinto il Prix Papillotes 2010 e il Prix littéraire de la Citoyenneté 2010. Attualmente, Valeria Docampo vive a Lione, da dove ogni giorno tenta di guardare il mondo con gli occhi della sua bambina.

 

 

Il piccolo bruco Maisazio / di Eric Carle. – Mondadori, 1989.

Letture di Roberta Giordani, musica Akaschic

Tutti i bruchi diventeranno farfalle, ma come fanno? Per imparare uno dei misteri della natura, per crescere insieme a un simpatico bruco che non smette mai di mangiare, per diventare farfalle e spiccare il volo, tra fantasia e realtà. Una prima lettura formata da pagine ora tagliate, ora bucate o sagomate, in versione cartonata. “Il piccolo Bruco Maisazio” (“The Very Hungry Caterpillar” in inglese), nelle prime edizioni italiane “Un baco molto affamato”, è un libro per bambini del 1969, scritto e illustrato dallo scrittore statunitense Eric Carle e tradotto in italiano da Glauco Arneri. Parla di un bruco che mangia una gran varietà di cibo per poi trasformarsi in bozzolo ed uscirne da farfalla. È il vincitore di diversi premi di letteratura per ragazzi e più di 50 milioni di copie sono state vendute in tutto il mondo. Si dice che tal numero è equivalente a circa il numero di minuti da quando è stato pubblicato. È stato descritto “uno dei migliori classici per bambini di sempre”. Una domenica mattina, un bruco sguscia da un uovo. Il suo nome è Bruco Maisazio e gli piace mangiare, così comincia immediatamente a cercare del cibo. Nei cinque giorni seguenti mangia una quantità sempre maggiore di frutta: una mela lunedì, due pere martedì, tre prugne mercoledì, quattro fragole giovedì e infine cinque arance venerdì. Sabato invece mangia un’enorme quantità di cibo: un dolce al cioccolato, un gelato, un cetriolo, una fetta di formaggio, una fetta di salame, un lecca-lecca, un pezzo di pandolce, una salsiccia, una pastina e una fetta di anguria. Alla sera ha un tremendo mal di pancia dovuto all’enorme quantità di cibo che ha mangiato quella settimana. La mattina dopo (domenica) il bruco si sente subito meglio dopo aver mangiato una foglia. Adesso non è più né affamato né piccolo. Si trasforma in bozzolo e rimane chiuso lì per due settimane. Dopo questo suo riposo, il bruco scava un buco nel bozzolo ed esce essendo diventato una meravigliosa farfalla. Il libro è stato tradotto in 62 lingue. È usato da insegnanti di scuole primarie, bibliotecari e genitori come aiuto nell’insegnamento, insieme ad attività che usano il libro.

Età di lettura: da 4 anni.

Eric Carle, nato nel 1929 negli Stati Uniti e cresciuto in Germania, è conosciuto e ammirato in tutto il mondo con oltre 90 milioni di copie vendute dei suoi libri. Tra le sue opere più famose c’è proprio “Il piccolo Bruco Maisazio”.

 

 

La storia del leone che non sapeva scrivere / di Martin Baltscheit e Marc Boutavant. – Edizioni Motta Junior, 2012.

Videolettura prodotta dal Laboratorio di Comunicazione e Narratività dell’Università degli Studi di Trento-Rovereto diretto da Marco Dallari.

Il leone non sa scrivere, ma a lui non importa: sa ruggire e tirar fuori gli artigli quando serve, e per un leone è più che sufficiente, no? No. Perché quando il leone si innamora di una bella leonessa fissata con i libri nascono i problemi: come scriverle una lettera d’amore? Chi può aiutarlo?

Età di lettura: da 3 anni.

Martin Baltscheit, nato nel 1965 a Düsseldorf, ha studiato design della comunicazione presso la Folkwang Universität der Künste di Essen. Tra il 1986 e il 1992 è stato membro del teatro Junges Ensemble Düsseldorf. Dopo una carriera come fumettista, ha iniziato a scrivere e illustrare libri per bambini, ha scritto radiodrammi, spettacoli teatrali e cartoni animati. Per la Westdeutscher Rundfunk, ha lavorato come presentatore e autore di un programma per bambini intitolato Bärenbude. Dal 1997 lavora anche come speaker di audiolibri, radiodrammi e spot pubblicitari. Martin Baltscheit vive a Düsseldorf.

Marc Boutavant, nato a Digione nel 1970, è al momento uno degli illustratori per l’infanzia più interessanti a livello europeo. A lui è dedicata la copertina di “Play Pen: new children’s book illustration” di Martin Salisbury, volume che presenta le attuali figure di spicco nell’ambito dell’illustrazione. Il suo mondo ricorda quello del grande Richard Scarry ed è caratterizzato da colori intensi e sgargianti, il tratto è decisamente personale, l’immaginario contemporaneo. Mouk, un orsetto giramondo, è il suo personaggio più famoso.

 

Nel paese dei mostri selvaggi / di Maurice Sendak. –  Babalibri, 1999.

Max s’infila il suo vestito da lupo, ne combina di tutti i colori e parte per un avventuroso viaggio nel paese dei mostri selvaggi. Il libro narra le avventure immaginarie di un bimbo di nome Max. Nel corso della storia, il protagonista incontra i mostri selvaggi che danno il titolo al romanzo (“Wild Things” nella versione originale). La storia è quella di un bambino che, dopo aver fatto i capricci, viene messo in castigo nella sua stanza e decide di scappare verso il luogo che dà il titolo al libro, “Nel paese dei cavalli selvaggi” (Where the Wild Horses Are in originale). Poco prima di iniziare le illustrazioni, Sendak cambiò i cavalli selvaggi con le più ambigue “Wild Things” (Cose selvagge, ambiguità che viene meno con la traduzione italiana), termine che prende spunto dall’espressione Yiddish “Vildechaya”, usata per indicare i bambini chiassosi. I mostri si rifanno alla tradizione yiddish anche per il fatto che Sendak prese ispirazione dagli atteggiamenti bizzarri dei suoi parenti.

Nonostante la sua brevità, “Nel paese dei mostri selvaggi” è diventato nel corso degli anni un libro amato da bambini e adulti, ispirando videogiochi, illustrazioni, composizioni musicali e svariati adattamenti per il teatro ed il cinema. In Italia, il libro è stato pubblicato per la prima volta da Emme edizioni nel 1969, per poi essere ripubblicato nel 1999 dalla casa editrice milanese Babalibri.

Età di lettura: da 3 anni.

Maurice Sendak (New York, 10 giugno 1928 – Danbury, 8 maggio 2012) è nato a Brooklyn, New York da genitori ebrei polacchi, Sarah Schindler e Philip Sendak, un sarto. Ultimo di tre figli, dopo il fratello Jack e la sorella Natalie, Sendak si appassionò fin da piccolo alla lettura a causa di problemi di cuore che lo confinavano spesso a letto e prese la decisione di diventare un illustratore dopo aver visto il film Fantasia, all’età di dodici anni. Una delle prime commissioni professionali fu quella di creare immagini per le vetrine del negozio di giocattoli F.A.O. Schwarz. Gran parte del lavoro in quegli anni era costituito dalle illustrazioni di libri per l’infanzia. Fu solo alla fine degli anni cinquanta che Sendak decise di iniziare a scrivere e disegnare le proprie storie. Nel 1956, Sendak pubblicò il suo primo libro senza collaborazioni Kerry’s Window. Il suo progetto successivo fu “Nel paese dei mostri selvaggi”. Pubblicato nel 1963, “Nel paese dei mostri selvaggi” fu accolto positivamente da critica e pubblico e ricevette il premio Caldecott Medal, per il migliori libro illustrato americano dell’anno. Alcuni gruppi di genitori criticarono aspramente la storia, poco propensi a tollerare un bambino urlare contro la propria madre e scappare di casa, mentre altri ne lodarono l’insegnamento positivo: trasformando in maniera produttiva la sua rabbia, Max diventa di fatto una figura autoritaria per i mostri. Tuttavia, nel corso degli anni Sendak non hai mai commentato le varie interpretazioni. Quando Sendak vide un manoscritto di “Zlateh la capra e altre storie“, una raccolta di fiabe ebraiche di Isaac Bashevis Singer, sulla scrivania di un editore alla Harper & Row, si offrì di illustrare il libro, che fu in seguito pubblicato nel 1966 e ricevette un Newberry Award. Sendak fu entusiasta della collaborazione e affermò che i suoi genitori furono impressionati da lui solo dopo questa collaborazione. In seguito ha illustrato la serie di libri di Else Holmelund Minarik, “Storie di Orsacchiotto” e “Luca la luna e il latte” (In the Night Kitchen), pubblicato per la prima volta nel 1970, è stato soggetto a diverse censure a causa del piccolo protagonista della storia che appare per la maggior parte della narrazione nudo. Il librò fu contestato in diversi stati americani, come Illinois, New Jersey, Minnesota e Texas. Anche design dei cuochi (con baffi alla Hitler) e il fatto che tentino di cucinare il protagonista nel forno costituirono motivo di scandalo. Per Sandak questi aspetti erano soltanto dei riferimenti all’olocausto, una evento storico che l’autore sentiva particolarmente a cuore in quanto di origine ebraica. “Luca, la luna e il latte” appare tutt’ora nella lista dei libri contestati o banditi dalla American Library Association. È al ventunesimo posto nella lista dei “100 libri più contestati degli anni novanta”. Sendak ha anche lavorato in televisione, a programmi come Sesame Street e Really Rosi. Alla fine degli anni settanta, avviò una collaborazione con il compositore britannico Oliver Knussen con l’intenzione di adattare per il teatro “Nel paese dei mostri selvaggi” e “Higglety Pigglety Pop!”, un lavoro successivo dell’autore. Dopo questa esperienza Sendak iniziò ad interessarsi al design dei set teatrali e collaborò, nel corso degli anni, con diverse compagnie e produzioni realizzando le scenografie di opere come Il flauto magico, Hänsel e Gretel e Lo Schiaccianoci. Nel settembre 2008, in un articolo apparso sul The New York Times, È scomparso nel 2012 all’età di 83 anni per le conseguenze di un attacco cardiaco. Nel catalogo di Oreccchio acerbo la prefazione a “Spiaggia magica” (2013).

 

 

 

Piccola macchia / di Lionel le Nèouanic. – Giannino Stoppani Edizioni, 2005.

Gli amici che Piccola Macchia ha scelto non lo accettano. Loro sono un gruppo di piccole forme colorate geometriche e soprattutto ben definite, non hanno nessuna intenzione di accettare e fare amicizia con una forma informe e che per di più è tutta nera. Piccola Macchia torna a casa in lacrime, la mamma lo consola, ma soprattutto gli svela un grande segreto. Lui si asciuga le lacrime, raccoglie tutto il suo coraggio e torna da loro. Piccola Macchia gli fa vedere delle forme che non avevano mai visto prima d’allora, gli insegna a trasformarsi e insieme giocano a fare nuvole, onde e stelle. Ora tutti insieme, uno di fianco all’altro, sono una faccia, un sorriso, poi tanti sorrisi e domani Piccola Macchia gli insegnerà a mischiarsi e forse così si aggiungeranno anche altri amici.

 Lionel Le Néouanic (nato nel 1964 a Saint-Nazaire, Loire-Atlantique) è un autore-illustratore. Vive in Ardèche. Fa parte del gruppo dei cosiddetti Gatti pelati (Les Chats pelés), costituito da Christian Olivier, Benoît Morel (cantante del gruppo musicale La Tordue) e da Lionel le Néouanic (alias Zemle). Formatisi alla École Estienne, prestigiosa scuola parigina di arti grafiche, ora sono autori e illustratori, grafici e musicisti (i primi due). Hanno prodotto tutte le copertine degli album per il gruppo rock francese Têtes Raides.

 

Voglio il mio cappello / di Jon Klassen. – ZooLibri, 2016.

Lettura di Barbara Balduzzi e Ilaria Antonini

Un orso ha perso il suo cappello, un cappello rosso, a punta, e desidera ardentemente ritrovarlo. Come fare per capire se l’ha davvero smarrito o se qualcuno gliel’ha sottratto? Molto semplice: basterà chiedere a tutti gli animali del bosco se l’hanno visto! Di sicuro i più attenti tra loro l’avranno notato, perché non ha un colore che passa proprio inosservato…

Comincia così per il nostro eroe uno strampalato interrogatorio, che vede per protagonisti animali altrettanto strampalati e curiosi, eppure nessuno pare saperne nulla del suo cappello: c’è chi se ne ricorda uno blu, chi non ha la più pallida idea di dove sia e persino qualcuno che non sa neppure che cos’è, un cappello! Ormai sconsolato, l’orso sta quasi per arrendersi… quando improvvisamente un flash gli balena nella mente: lui sa perfettamente chi ha rubato il suo cappello! Già, perché uno degli interrogati ha mentito, prendendosi gioco di lui. Qualcosa mi dice che voi capirete chi è stato molto prima del protagonista!

Età di lettura: dai 3 ai 6 anni.

Jon Klassen è un giovane scrittore e illustratore canadese. Nato nel 1981 a Winnipeg, ha studiato animazione e ha lavorato per importanti film d’animazione quali Kung Fu Panda e Coraline.  Con” Voglio il mio cappello!”, pubblicato nel 2011, Klassen fa il suo esordio nel mondo dei libri per l’infanzia e il suo volume viene selezionato per prestigiosi titoli, tra cui i “10 Best Illustrated Children’s Books for 2011” dal The New York Times.

 

 

I colori delle emozioni / di Anna Llenas. –  Gribaudo, 2014.

Che cos’ha combinato il mostro dei colori? Ha mescolato le emozioni e ora bisogna disfare il groviglio. Riuscirà a rimettere a posto l’allegria, la tristezza, la rabbia, la paura e la calma, ognuna con il proprio colore?

Età di lettura: da 3 anni.

 Anna Llenas (1977, Barcellona) vive a in Spagna, nella sua città natale. Dopo la laurea in Pubblicità e Pubbliche relazioni ha conseguito il diploma in Disegno grafico e un master in illustrazione. Ha lavorato come direttore artistico e creativo per diverse aziende e attualmente è impegnata come grafica e illustratrice free lance. Ha ideato anche una linea di prodotti, dagli oggetti di cancelleria agli accessori per la casa, decorati con le sue illustrazioni allegre e raffinate.

 

La chiocciolina e la balena / testo di Julia Donaldson e illustrazioni di Axel Scheffler. – Emme Edizioni, 2006.

Una chiocciolina scoppia dalla voglia di vedere il mondo, ma è troppo piccola per partire da sola. Per fortuna una balena di passaggio le viene in soccorso e la porta con sé: “e via verso il mare nero e profondo, per iniziare il giro del mondo, nell’acqua azzurra o rossa di sole, nell’acqua viola del temporale…”

Età di lettura: dai 4 anni.

Julia Donaldson vive vicino a Glasgow con la famiglia. Ha iniziato la sua carriera di autrice componendo canzoni per bambini. Dal 1993 ha scritto più di quaranta opere narrative e teatrali per l’infanzia e l’adolescenza, tra cui la pluripremiata storia del Gruffalò, tradotta in quaranta lingue. In collaborazione con l’illustratore Axel Scheffler ha pubblicato molti altri album illustrati di grande successo, tra cui “La strega Rossella”, “La chiocciolina e la balena”, “Zog e Il topo brigante”, tutti editi da Emme Edizioni.

Axel Scheffler è nato ad Amburgo, ma dal 1982 vive a Londra, dopo aver ha frequentato la Bath Academy of Art. L’originalità dei suoi lavori ha suscitato vasti consensi e i suoi personaggi, da terribili mostri a draghetti pasticcioni, hanno fatto, attraverso libri e riviste, il giro del mondo e hanno conquistato lettori di ogni età. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui lo «Smarties Book Prize». È l’illustratore del best seller mondiale “Il Gruffalò” e di numerosi titoli, tutti realizzati in collaborazione con l’autrice Julia Donaldson, tra i quali “Gruffalò e la sua piccolina”, “La strega Rossella”, “Bastoncino”, “Zog”,” Superverme”, “La chiocciolina e la balena”, “Gli Smei e gli Smufi”.

 

Ti voglio bene anche se… / di Debi Gliori. – Mondadori, 2014.

Mini è un cucciolo di volpe che si fa tante domande: Maxi lo amerebbe anche se fosse un orso feroce? O un coccodrillo spaventoso? E, soprattutto: l’amore dei grandi dura per sempre? Cosa succede quando non ci siamo più?

Questo libro ispira prima di tutti i genitori, poiché li aiuta ad affrontare con i propri figli il tema della morte con delicatezza provando a rispondere con serenità alla domanda che qualsiasi bambino si pone da una certa età in poi riguardo alla fine della vita.

I personaggi sono due, un cucciolo di volpe che si chiama Mini e la volpe grande, la mamma, che si chiama Maxi. Il piccolo è un cucciolo capriccioso e un po’ brontolone che crede di non essere amato da nessuno. Maxi spiega a suo figlio che lei ci sarà sempre per lui e gli vorrà bene in ogni caso.

Mini però non è convinto e cerca di capire fino a che punto la mamma gli vorrà bene: anche se diventa un orsetto, un insetto o un coccodrillo? Quando poi le domanda se con la fine della vita si esaurisce anche l’amore, Maxi lo rincuora, lo stringe tra le braccia e mostrandogli le stelle gli spiega il senso della vita. Soprattutto gli fa sentire con il suo calore e il suo amore che tra di loro non cambierà mai nulla.

“Ti voglio bene anche se…” è un libro che affronta i grandi temi della vita, come la solitudine, l’abbandono e la morte. Lo fa con rime che sembrano cantilene, che fanno sorridere i bambini e li incuriosiscono. L’attenzione è di sicuro conquistata con questa magnifica storia consigliata a genitori e ai figli.

Età di lettura: da 3 anni in su. Può essere letto anche ai neonati per la musicalità delle rime.

Debi Gliori è un’illustratrice e scrittrice di libri per bambini. È nata a Galsgow nel 1959, ma si è poi trasferita a Edimburgo con i suoi cinque figli. Nel corso della sua carriera ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti, come la Kate Greenawat Medal e lo Scottish Arts Council Award. Tra i suoi ultimi titoli pubblicati in Italia ricordiamo “Raccontami qualcosa di bello prima di fare a nanna” (Interlinea, 2010, con Joyce Dunbar), “È in arrivo un fratellino” (Mondadori, 2017) e “Ti voglio bene anche se…“ (Mondadori, 2018).

 

Tre gatti e… un cane? / di Viviane Schwarz. – La margherita, 2014

Suiff… suiff… non ci sarà mica un cane in questo libro?! Segui i 3 simpatici gattoni alle prese con l’arrivo inaspettato di un cane!

Il libro racconta la nascita di un’amicizia tra tre gatti e un cagnolino: un’amicizia che va oltre i pregiudizi e le paure, in una storia…tutta da ridere!

Età di lettura: da 3 anni.

Vivien Swharz è nata ad Hannover ma vive a Londra. Oltre ai libri illustrati, crea giocattoli e piccole installazioni. Tra le sue numerose pubblicazioni, “There are cats in this book” (Walker Books, London 2009), e il sequel “There are No Cats in this Book” (Walker Books, London 2012), entrambi finalisti al Cilip Greenaway Award. Nel 2011 ha vinto il Booktrust Best New Illustrators Award. Nel 2016 ha vinto il Little Rebels Award e un English Association Award con “I am Henry Finch” (testo di Alexis Deacon, Walker Books, London 2015; “Io sono Marcello Fringuello”, LO Éditions, Milano 2016), e il Children’s Book Award della Federation of Children’s Book Groups con “Is there a Dog in this Book?” (Walker Books, London 2015). Tra gli ultimi libri pubblicati in Italia, “Gli scacciaincubi” (Panini Comics, Modena 2015).

 

Il grande libro delle storie di dinosauri / di Fran Bromage illustrazioni di Chris Jevons.  – Doremi junior, 2018

Tanti incredibili dinosauri in una collezione di storie: un T-Rex che pensa di essere il numero uno, un Anchilosauro timido e maldestro, un Velociraptor veloce come il vento e un Diplococo… che ha davvero idee bislacche!

Età di lettura: da 4 anni.

Chris Jevons è un illustratore di libri per bambini che vive e lavora ad Harrogate nel North Yorkshire. Chris ha illustrato oltre 50 titoli, tra cui “Bonkers About Beetroot”, “My Best Friend is A Goldfish” e “Tommy Tummy-Ache”.

 

Il Gruffalò / di Julia Donaldson e illustrazioni di Axel Scheffler. – Emme edizioni, 2014.

Un giorno un topino allegro e gioioso andò a passeggiare nel bosco frondoso. La volpe lo vide: «Che buon bocconcino!» pensò, osservando il bel topolino. Ma la Volpe è il minore dei problemi di questo scaltro topolino. Dovrà infatti affrontare anche una Civetta, un Serpente e… Aiuto! Oh no! il Gruffalò!

Ecco la storia di un topolino molto furbetto che, grazie alla sua astuzia riuscirà a raggirare tutti i predatori in agguato, perfino il terribile Gruffalò! Leggiamo insieme questo bellissimo libro di Julia Donaldson tutto in rima!

Nel 1999 usciva per la prima volta in Italia l’album illustrato A spasso col mostro nel quale compariva quello strano animale con gli “occhi arancioni, la lingua molliccia, e aculei violacei sulla pelliccia”. Era il debutto del Gruffalò. La sua diffusione è stata tale da meritarsi il suo sito web ufficiale (www.gruffalo.com).

Età di lettura: da 3 anni.

Julia Donaldson vive vicino a Glasgow con la famiglia. Ha iniziato la sua carriera di autrice componendo canzoni per bambini. Dal 1993 ha scritto più di quaranta opere narrative e teatrali per l’infanzia e l’adolescenza, tra cui la pluripremiata storia del Gruffalò, tradotta in quaranta lingue. In collaborazione con l’illustratore Axel Scheffler ha pubblicato molti altri album illustrati di grande successo, tra cui “La strega Rossella”, “La chiocciolina e la balena”, “Zog” e “Il topo brigante”, tutti editi da Emme Edizioni.

Axel Scheffler è nato ad Amburgo, ma dal 1982 vive a Londra, dopo aver ha frequentato la Bath Academy of Art. L’originalità dei suoi lavori ha suscitato vasti consensi e i suoi personaggi, da terribili mostri a draghetti pasticcioni, hanno fatto, attraverso libri e riviste, il giro del mondo e hanno conquistato lettori di ogni età. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui lo «Smarties Book Prize». È l’illustratore del best seller mondiale “Il Gruffalò” e di numerosi titoli, tutti realizzati in collaborazione con l’autrice Julia Donaldson, tra i quali “Gruffalò e la sua piccolina”, “La strega Rossella”, “Bastoncino”, “Zog”,” Superverme”, “La chiocciolina e la balena”, “Gli Smei e gli Smufi”.

 

Gruffalò e la sua piccolina / di Julia Donaldson e illustrazioni di Axel Scheffler. – Emme edizioni, 2015.

Gruffalò ha proibito a tutti i gruffalò di avventurarsi nella buia foresta. Ma sua figlia, ignorato l’avvertimento del padre, si inoltra nella foresta in una notte di tempesta. Dopo tutto il grande terribile topo non esiste per davvero… o no?

Età di lettura: da 3 anni.

Julia Donaldson vive vicino a Glasgow con la famiglia. Ha iniziato la sua carriera di autrice componendo canzoni per bambini. Dal 1993 ha scritto più di quaranta opere narrative e teatrali per l’infanzia e l’adolescenza, tra cui la pluripremiata storia del Gruffalò, tradotta in quaranta lingue. In collaborazione con l’illustratore Axel Scheffler ha pubblicato molti altri album illustrati di grande successo, tra cui “La strega Rossella”, “La chiocciolina e la balena”, “Zog” e “Il topo brigante”, tutti editi da Emme Edizioni.

Axel Scheffler è nato ad Amburgo, ma dal 1982 vive a Londra, dopo aver ha frequentato la Bath Academy of Art. L’originalità dei suoi lavori ha suscitato vasti consensi e i suoi personaggi, da terribili mostri a draghetti pasticcioni, hanno fatto, attraverso libri e riviste, il giro del mondo e hanno conquistato lettori di ogni età. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui lo «Smarties Book Prize». È l’illustratore del best seller mondiale “Il Gruffalò” e di numerosi titoli, tutti realizzati in collaborazione con l’autrice Julia Donaldson, tra i quali “Gruffalò e la sua piccolina”, “La strega Rossella”, “Bastoncino”, “Zog”,” Superverme”, “La chiocciolina e la balena”, “Gli Smei e gli Smufi”.

 

A taaavola! / di Michaël Escoffier e Matthieu Maudet. – Babalibri, 2018.

A TAAAVOLA! La minestra è pronta, ma il nostro protagonista non ha nessuna intenzione di mangiarla. «Se non mangi» lo minaccia la mamma, «sarà il lupo a mangiare te». E infatti «1… 2… 3! Lupo, a taaavola!». Peccato che il lupo non sia molto goloso di bambini. Ma se il lupo non vuole mangiare, sarà l’orco a farsi uno spuntino: «1… 2… 3! Orco, a taaavola!» grida la mamma. Tuttavia anche l’orco ha dei gusti piuttosto insoliti, e al lupo preferisce… la minestra! Ancora una volta Matthieu Maudet e Michaël Escoffier si divertono a ribaltare la prospettiva sul mondo dei bambini sorprendendo il lettore con intelligenza e ironia, in un libro dove la fantasia invade la quotidianità…

«Lo stile è divertente e scanzonato, spiazzante, sia nel testo che nelle illustrazioni, e chi ha già letto altri albi della coppia, come Buongiorno postino sul tema dell’adozione, lo conosce. Anche gli orchi e i lupi si ribellano alle imposizioni e si rifiutano di stare negli stereotipi “cattivi” a cui ci costringono i genitori e (spesso) i libri per bambini». (Cristina Taglietti, «la Lettura»).

Età di lettura: da 2 anni.

Quando Michaël Escoffier, dopo aver disegnato un cane, si sentì dire da un compagno di classe «Carina la tua giraffa!» decise che sarebbe diventato uno scrittore, e non un illustratore. Per questo lavora generalmente in coppia con illustratori e illustratrici dei quali ammira soprattutto il talento e la perseveranza.

Matthieu Maudet nasce a Nantes dove passa il tempo a fare disegni sui margini dei quaderni. Diventato grande si trasferisce a Rennes dove si dedica a tempo pieno al fumetto e alle illustrazioni di libri per bambini.

 

Tortintavola. Ma la torta dov’è? / Thé Tjong Khing. – Beisler editore, 2011.

In questo libro privo di parole l’autore Thé Tjong-Khing racconta tante storie tutte da scoprire!

Al cioccolato con una montagna di panna montata e la ciliegina rossa per guarnire, ricoperta di glassa bianca e rosa, farcita di marmellata e nocciole, insomma, le torte sono tante, milioni di milioni, e tutte molto buone. Ma la torta della famiglia Scodinzoli è la più buona di tutte, e i due toponi golosoni la vogliono rapire. Chi mangerà tanta bontà?

Età di lettura: da 3 anni.

Thé Tjong-Khing (4 agosto 1933) è nato a Purworedjo, Java nrl 1933, in una grande famiglia cinese-indonesiana. Da bambino era interessato ai fumetti di Tarzan di Edgar Rice Burroughs. Thé ha frequentato il Seni Rupa (arts) di Bandung. Si è trasferito in Olanda nel 1956 e ha iniziato la sua carriera di disegnatore presso lo Studio Toonder, inizialmente come volontario e poi come dipendente.

Nel 1970 ha illustrato  “Miep Diekmann’s children’s book”, da allora è un illustratore freelance creatore di memorabili illustrazioni per autori quali Guus van Kuijer, Els Pelgrom, Sylvia Vanden Heede e Dolf Verroen. Ha vinto il Penseel Gouden (Golden Brush) per tre volte, e nel 2005 ha vinto il Prijs Woutertje Pieterse Waar per il suo libro “Tortintavola. ma la torta dov’è?”.  Sempre per Tortintavola si è aggiudicato la Penseel Zilveren ed è stato selezionato per la Deutsche Jugendliteraturpreis nel 2007.

 

Corso di pipì per principianti / Mo Willems. – Il castoro, 2017.

Che ardua sfida imparare a fare la pipì come i grandi, dentro al water! Ecco che l’autore con questo libro ci spiega come raggiungere questo importante traguardo in maniera molto divertente!

A volte senti quella strana sensazione e non sai bene cosa fare. Non preoccuparti, te lo diciamo noi dove andare!

Età di lettura: da 3 anni.

Mo Willems (1968, Des Plaines, Illinois, Stati Uniti) è un illustratore, cartoonist e scrittore di libri per bambini americano. Ha vinto tre Caldecott Honor e numerosi altri premi internazionali per i suoi albi ironici e divertenti, tanto da essere puntualmente inseriti dal «New York Times» nei best seller. Ha lavorato per anni per la radio (BBC RADIO) e la TV. Tra il 1993 e il 2002 ha vinto 6 Emmy Awards per la scrittura della popolarissima serie TV per bambini, Sesame Street, di cui è sia autore sia animatore. Dal 2003 si è concentrato sulla scrittura di libri per bambini. Dai libri di Willems sono stati tratti corti animati (premiati con due Carnegie Medal) e produzioni di musical dedicati ai suoi divertentissimi personaggi. La sua serie più famosa, “Reginald e Tina” (titolo originale “Elephant and Piggie”) è pubblicata in Italia dalla casa editrice Il Castoro.

 

I mostri hanno paura della luna / di Marjane Satrapi. – Rizzoli, 2012.

I mostri compaiono tutte le notti nella camera della piccola Maria e fanno tanta paura. Come scacciarli? Maria ruba la luna e la appende sopra il suo letto. Ma la sparizione della luna non rallegra nessuno in città. I gatti smettono di dare la caccia ai topi e i topi la fanno da padroni. Sarà il re dei gatti a trovare la soluzione per fare tutti contenti.

In questo libro, l’autrice racconta la storia della piccola Maria che per vincere la paura dei mostri della notte ruba la Luna e la mette in camera sua. Ma i gatti, in città, non sono molto contenti e la bimba… dovrà trovare un’altra soluzione!

Età di lettura: da 3 anni.

Marjane Satrapi è nata il 22 novembre 1969 in una famiglia di Teheran. Da bambina, vive la crescente restrizione delle libertà individuali in Iran ed è testimone del travagliato processo che porterà l’ordinamento dell’Iran da monarchia a repubblica teocratica, passando per la rivoluzione islamica e gli inizi della guerra tra Iran e Iraq. Nel 1983 i genitori di Marjane, allora quattordicenne, decidono di mandarla a Vienna, in Austria, allo scopo di tenerla lontana da un regime divenuto sempre più oppressivo, in particolare verso le donne. Secondo quanto narrato nell’autobiografia a fumetti “Persepolis”, pubblicata in Italia da, e in seguito da Sperling & Kupfer e dal Gruppo Editoriale L’Espresso (nella collana I classici di Repubblica serie oro), la Satrapi trascorre nella capitale austriaca gli anni dell’adolescenza (scuole superiori, iscrivendosi poi alla facoltà di tecnologia che di fatto non frequentò mai), tornando poi, dopo un periodo difficile in cui visse anche come senzatetto, in Iran per frequentare l’università. Lì conosce un ragazzo di nome Reza, con il quale si sposerà; il matrimonio però non dura a lungo, e dopo il divorzio la Satrapi si trasferisce in Francia nel 1994, all’età di 25 anni. Oggi vive a Parigi, dove lavora come illustratrice ed autrice di libri per bambini. La carriera della Satrapi parte dall’incontro con David B., un fumettista francese, del quale ha adottato lo stile, soprattutto nelle sue prime opere.

La Satrapi ha acquisito fama mondiale grazie alla serie “Persepolis”, romanzo a fumetti autobiografico elogiato dalla critica, nel quale descrive la sua infanzia in Iran e la sua adolescenza in Europa attraverso una serie di episodi di vita quotidiana. È stata insignita del premio per il miglior albo al Festival international de la bande dessinée d’Angoulême del 2004 per il suo “Broderies” (in Italia “Taglia e cuci”), pubblicato l’anno precedente e per il più recente “Pollo alle prugne”.

Attualmente cura per il The New York Times una colonna illustrata, pubblicata nella sezione Op-Ed del giornale con frequenza apparentemente irregolare. Nel 2006 la Sony Pictures Classics ha trasformato Persepolis in un film d’animazione, la cui diffusione è iniziata nel 2007. Scritto e diretto da Vincent Paronnaud assieme alla stessa Satrapi, la pellicola annovera tra le sue voci quelle di Chiara Mastroianni, Catherine Deneuve, Danielle Darrieux, e Simon Abkarian. Il film è uscito nelle sale italiane il 29 febbraio 2008, distribuito da BIM Distribuzione, con un adattamento in italiano che vanta Paola Cortellesi, Licia Maglietta e Sergio Castellitto tra i doppiatori. I due nel 2011 firmano la trasposizione filmica di un’altra sua opera a fumetti, “Pollo alle prugne”, stavolta in live action, presentata in anteprima alla 68ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Marjane Satrapi ha principalmente realizzato dei libri, in particolare album di fumetti o libri illustrati. Ha anche investito, in maniera più o meno approfondita, nei campi del cinema e della canzone.

 

Voglio entrare in una storia di paura / testo di Sean Taylor e illustrazioni di Jean Jullien. – Lapis, 2017.

Siete pronti a seguire Piccolo Mostro in una storia di paura?

Con il libro “Voglio entrare in una storia di paura” l’autore ci porta in case abbandonate e boschi spaventosi, ma non abbiate paura amici, insieme a Piccolo Mostro ci divertiremo moltissimo!

Età di lettura: da 4 anni.

Sean Taylor (Fetcham, UK 1965) è un autore britannico di libri per bambini. È cresciuto nel Surrey, in Inghilterra, e ha insegnato in Zimbabwe prima di studiare a Cambridge. Attualmente divide il suo tempo tra il Regno Unito e il Brasile, da dove viene sua moglie.

Ha pubblicato numerosi libri per giovani lettori di età diverse e ha vinto molti premi. Realizza incontri e laboratori presso le scuole, dove lavora con la poesia e la narrazione per incoraggiare i giovani a scrivere e a raccontare se stessi. Vive fra l’Inghilterra e il Brasile.

Jean Jullien (1983; Cholet, Francia) è un artista e grafico francese che attualmente vive a Londra. Viene da Nantes e si è laureato alla Central Saint Martins nel 2008 e al Royal College of Art nel 2010. La sua attività spazia in campi diversi: illustratore, pittore, designer e animatore. Ha sviluppato un corpus di opere incentrate sull’umorismo e la pazzia delle moderne relazioni umane ecc. Stare dietro a tutti i progetti di questo eclettico artista è davvero assai difficile. “Modern Life” è la sua prima monografia: un libro che riunisce oltre 150 illustrazioni che Jean ha realizzato per l’editoria e la pubblicità.

 

Dolci parole / di Carl Norac e Claude K. Dubois. – Babalibri, 2000.

Seguiamo Lola e scopriamo la sua giornata in questo libro di Carl Norac e Claude K. Dubois. Nei pensieri di Lola ci sono dolci parole ma…non riesce mai a trovare l’occasione giusta per dirle! Per riscoprire il piacere delle parole affettuose e la loro bellezza.

Lola si sveglia con la bocca piena di dolci parole. Le sente gonfiarsi nelle guance, vorrebbe dirle a qualcuno ma papà sta uscendo e mamma è molto occupata, sull’autobus c’è confusione e il suo vicino di banco è antipatico… Lola si rabbuia, tiene il broncio, resta di cattivo umore per tutta la sera fino a quando riesce finalmente a dire le sue dolci parole a mamma e papà che le fanno tante coccole. Un libro pieno di tenerezza che racconta di quanto sia importante per i piccoli condividere, in ogni momento, le loro emozioni più profonde.

Età di lettura: da 3 anni.

Carl Norac nasce a Mons, in Belgio, nel 1960. È professore di francese. Poeta francofono e grande viaggiatore, vince numerosi premi letterari. La sua presenza in più di un’antologia storica, ne fa uno degli autori più stimati in Belgio.

Claude K. Dubois nasce in Belgio nel 1960. Studia illustrazione all’École supérieure des Arts Saint-Luc di Liège per dedicarsi successivamente al disegno declinato in tutte le sue forme: albi illustrati, riviste, pubblicità, scultura e pittura ecc. Espone in varie gallerie d’arte e centri culturali e ha una cattedra all’École supérieure des Arts Saint-Luc. Ha ricevuto molteplici premi tra i quali il premio Scam nel 2002.

 

Il ciuccio di Nina / di Christine Naumann-Villemin e Marianne Barcilon. – Il castoro, 2003.

Nina non vuole mai separarsi dal suo ciuccio. Pensa che se lo terrà anche quando sarà grande e si sposerà, quando andrà in piscina o a lavorare. Ma un bel giorno, attraversando il bosco, Nina incontra un lupo cattivo, affamato e puzzolente, che ringhia e strepita e vorrebbe mangiarsela in un sol boccone. Per calmarlo pensa bene di dargli il suo adorato ciuccio. E in men che non si dica, il lupo si trasforma in una bestiola mansueta e coccolona. Nina, soddisfatta, torna dalla sua mamma: il suo ciuccio è in buone mani, c’è qualcuno che ne ha davvero più bisogno di lei… Illustrata con grande arguzia ed espressività, la storia di Nina, della sua giovane e deliziosa mamma e del lupo che diventa dolce come uno zuccherino, non potrà che ispirare simpatia. I bambini non mancheranno di immedesimarsi nella bimba, che dimostra una buona dose di grinta, carattere e autonomia. Tutti i genitori si sono trovati ad avere a che fare con il ciuccio e con i bambini che proprio non lo volevano abbandonare. Questa storia, divertente e surreale, aiuterà gli adulti ad affrontare il problema in modo meno drammatico, dimostrando che a volte i bambini arrivano a compiere scelte così importanti più sulla base della loro esperienza che in seguito alle imposizioni degli adulti, e suggerirà ai bambini che diventare grandi significa superare le proprie paure con un po’ di grinta e coraggio!

Età di lettura: da 2 anni.

Christine Naumann-Villemin (1964) è ortofonista; inizia a inventare storie per i suoi pazienti, per poi iniziare a scriverle per i bambini. Insieme a Marianne Barcilon, per Il Castoro Bambini, ha pubblicato anch: “Sono una principessa”, “Piccola principessa non vuole mangiare”, “Nina è innamorata?”, “Glub” e “Un cucciolo per Nina”.

Marianne Barcilon è nata nel 1969 a Parigi. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Cergy-Pontoise e Bordeaux e ha studiato fumetto presso l’Ecole des métiers de l’immagine di Parigi. Insieme a Christine Naumann-Villemin, per Il Castoro, ha pubblicato anche: “Sono una principessa”, “Piccola principessa non vuole mangiare”, “Nina è innamorata?”, “Glub” e “Un cucciolo per Nina”, sempre insieme all’autrice Christine Naurmann-Villemin.

 

Ho un giocattolo nuovo / di Mo Willems. – Il castoro, 2012.

Reginald è molto prudente. Tina invece no. Tina sorride sempre. Reginald invece no. Reginald si preoccupa di tutto, così Tina non deve preoccuparsi di niente. Reginald e Tina sono grandi amici. Tina è felicissima: ha un giocattolo nuovo! Non vede l’ora di mostrarlo al suo migliore amico, ma… Reginald lo rompe per sbaglio. Aiuto! Sarà la fine di una grande amicizia?

Con questo libro di Mo Willems incontriamo Reginald e Tina, due personaggi molto diversi ma grandissimi amici. In questa storia scopriremo che l’amicizia è più importante di qualsiasi giocattolo!

Età di lettura: da 4 anni.

Mo Willems (1968, Des Plaines, Illinois, Stati Uniti) è un illustratore, cartoonist e scrittore di libri per bambini americano. Ha vinto tre Caldecott Honor e numerosi altri premi internazionali per i suoi albi ironici e divertenti, tanto da essere puntualmente inseriti dal «New York Times» nei best seller. Ha lavorato per anni per la radio (BBC RADIO) e la TV. Tra il 1993 e il 2002 ha vinto 6 Emmy Awards per la scrittura della popolarissima serie TV per bambini, Sesame Street, di cui è sia autore sia animatore. Dal 2003 si è concentrato sulla scrittura di libri per bambini. Dai libri di Willems sono stati tratti corti animati (premiati con due Carnegie Medal) e produzioni di musical dedicati ai suoi divertentissimi personaggi. La sua serie più famosa, “Reginald e Tina” (titolo originale “Elephant and Piggie”) è pubblicata in Italia dalla casa editrice Il Castoro.

 

Messer Porcellino. I grandi classici / di Richard Scarry. – Mondadori, 2013.

Al castello di Bellacittà è giorno di gran festa, ma all’improvviso dal bosco spunta un enorme drago, ben deciso a rovinare il divertimento a tutti. Il re e la regina si rifugiano nel castello correndo a più non posso… ma c’è un problema: manca la principessa Lily! Riusciranno il contadino Porcellino e Zigo-Zago a sconfiggere il drago e liberare la principessa?

Con questo libro Richard Scarry ci trasporta in un mondo medievale con draghi, principesse, re e regine. Una nuova avventura aspetta Messer Porcellino e l’amico Zigo Zago!

Età di lettura: da 3 anni.

Richard Scarry (1919, Boston, Massachusetts, Stati Uniti) è stato uno scrittore e illustratore statunitense, popolare autore di libri per bambini che hanno venduto oltre 300 milioni di copie in tutto il mondo. Richard Scarry nacque da una famiglia benestante. Dopo il diploma si iscrisse a un college di economia, ma lo abbandonò presto, mutando radicalmente direzione e iscrivendosi alla scuola artistica del Boston Museum of Fine Arts. Dopo essere stato chiamato alle armi, Scarry lavorò presso varie riviste, fino a quando, nel 1949, giunse al successo con alcune pubblicazioni nella collana di libri “, dando inizio a una lunga carriera come affermato autore di libri per bambini. Nel 1972 acquista uno chalet a Gstaad, in Svizzera, dove si rifugia per realizzare gran parte dei suoi progetti. Muore nel 1994. Il lavoro di Scarry è continuato oggi dal figlio Huck Scarry.

I suoi libri sono amati da generazioni di bambini e risultano ancora attualissimi.

 

Finalmente ho un cane! / di Amanda McCardie, illustrato da Salvatore Rubbino. – La margherita, 2016.

Che gioia l’arrivo di un cagnolino in famiglia! Scopriamo attraverso la storia di Teo come prenderci cura e rendere felici i nostri amici a quattro zampe!

Hai deciso di prendere un cane? Questo libro ti aiuterà a conoscere tutto ciò che serve per accoglierlo e accudirlo al meglio.

Età di lettura: da 5 anni.

 

Le più belle storie della mucca Moka e dei suoi amici / di Agostino Traini. – Emme edizioni, 2018.

Le più belle storie della mucca Moka, la mucca che invece del latte fa la cioccolata.

Età di lettura: da 5 anni.

Agostino Traini è nato a Roma nel 1961. Da bambino è stato poliziotto, soldato, orso, pilota, scalatore, gatto, marinaio, esploratore, e tanti altri animali e uomini coraggiosi. Adesso è un autore di libri illustrati per bambini pubblicati in Italia e in Germania e, nel tempo libero, costruisce mobili, oggetti e giochi di legno molto originali. Crea libri illustrati per bambini, libri di attività, segnalibri originali; stampa immagini su stoffa, progetta e costruisce coloratissimi mobili e oggetti in legno. Il suo primo volume illustrato è stato pubblicato da Parabel Verlag di Monaco di Baviera nel 1993. In seguito ha iniziato a lavorare anche per il mercato italiano con le edizioni Emme di Trieste. I suoi libri sono tradotti in diverse lingue. Per Emme Edizioni ha scritto e illustrato moltissimi libri che hanno come protagonista la mucca Moka. Suoi sono i personaggi della Mucca Moka, il signor Acqua, il topolino Blu, il gatto Paolo, il signor Extra, Molliter, Panfilo cane pittore, la banda di Popo, la pecora Ornella, Paolo Nord e Superpaper.

 

Alice Cascherina, tratta da “Favole al telefono” / di Gianni Rodari. Illustrazioni di Elena Temporin. – Emme edizioni, 2015.

Alice Cascherina, la prima delle otto favolette di Alice uscite dalla penna di Rodari, apparsa sul Corriere dei Piccoli nel 1961 ed entrata a far parte nel 1962 della raccolta di Favole al telefono. Per il gusto di andare a curiosare dappertutto, la piccola Alice Cascherina, cade nei posti più impensati. Cade nella sveglia, nella bottiglia, e nel fondo dei cassetti, nel taschino del papà. Per fortuna riesce sempre a salvarsi. La piccola Alice rappresenta la curiosità dei bambini, il loro desiderio di conoscere il mondo che li circonda, con spirito d’avventura e una buona dose di coraggio, sempre sotto l’occhio vigile dei familiari, che hanno il difficile compito di proteggerli senza però soffocare il loro desiderio di libertà! Le belle illustrazioni sono di Elena Temporin. La musica è tratta dalla free audiolibrary di youtube: Happy Funky Kids BALTIC LEVITY.

Età consigliata: da 3 anni.

Nato nel comune piemontese di Omegna, sul Lago d’Orta, nel 1920, Gianni Rodari è stato uno dei più celebri (forse il più celebre) scrittore italiano per l’infanzia del XX secolo. La sua opera più conosciuta, “La grammatica della fantasia“, pubblicata nel 1973 da Einaudi, è una sorta di manifesto teorico sui meccanismi che sottendono l’arte di inventare storie. Nel 1970 Gianni Rodari ha ricevuto, primo e unico italiano fino a oggi, il Premio Hans Christian Andersen, considerato il “Piccolo Premio Nobel” della narrativa per l’infanzia, il più prestigioso riconoscimento internazionale che premia la qualità letteraria ed estetica degli scritti prodotti nel corso della carriera. Gianni Rodari è stato maestro, pedagogista, giornalista, maestro e poeta. È morto il 14 aprile del 1980 per collasso cardiaco.

Gianni Rodari vive ad Omegna fino al 1929, anno in cui il padre Giuseppe, fornaio, muore per broncopolmonite. A nove anni si trasferisce con il fratello e la mamma nel paese natale della madre, Gavirate, in provincia di Varese, dove porta avanti i suoi studi. Dopo due anni di ginnasio presso un seminario, si diploma alle magistrali nel 1937, frequenta per pochi anni la facoltà di Lingue all’Università cattolica di Milano, poi comincia a insegnare. Nel 1941 vince il concorso per maestro.

Gianni Rodari è sempre stato interessato alla politica nella sua vita: si accosta al mondo cattolico e, dopo la parentesi fascista, si avvicina al partito comunista e partecipa alle lotte della resistenza. Dopo la guerra inizia la sua carriera da giornalista e collabora per numerose pubblicazioni. Negli anni ’50 comincia a dedicarsi alla scrittura per l’infanzia. Cura rubriche e libri per ragazzi, lavora come autore televisivo di programmi per l’infanzia.

Stringe una intensa collaborazione con Giulio Einaudi Editori che con Editori Riuniti pubblicava allora i suoi libri che vengono apprezzati anche all’estero e tradotti in molte lingue. Nel 1970 si aggiudica il Premio Hans Christian Andersen e nel 1973 viene pubblicata la sua opera più celebre “Grammatica della fantasia: introduzione all’arte di inventare storie“, saggio per insegnanti, genitori e animatori.

Alcuni suoi testi per l’infanzia, tra i quali la celeberrima “Ci vuole un fiore“, “Le parole”, “Un signore di Scandicci”, “Il bambino di gesso”, “Napoleone” ecc., vengono musicati da Sergio Endrigo e da altri cantautori. Gianni Rodari muore all’età di 59 anni a Roma, città in cui viveva dagli anni ’50. Numerosi sono i testi che lo ricordano e parlano della sua opera, così come i luoghi, le strade, i parchi, le biblioteche a lui intitolati. Il più celebre è il Parco della fantasia a Omegna.

Elena Temporin è nata ad Alessandria nel 1970. Ha studiato illustrazione a Milano, dove ha frequentato l’Istituto Europeo di Design. Ha fatto la decoratrice, la cuoca d’alta quota e ha lavorato anche per il teatro, spostandosi all’estero un po’ qua, un po’ là. Lavora a Milano come illustratrice dal 1993, prevalentemente per l’editoria per ragazzi. Adora tanto l’acquerello quanto le tecniche digitali, e ha illustrato numerosi libri italiani e inglesi.

 

 

Alice casca in mare,  tratta da “Favole al telefono” / di Gianni Rodari. Illustrazioni di Nicoletta Costa. – Emme edizioni, 2014.

Una volta Alice Cascherina andò al mare, se ne innamorò e non voleva mai uscire dall’acqua. – Alice, esci dall’acqua, -la chiamava la mamma. – Subito, eccomi, – rispondeva Alice. Invece pensava: “Starò in acqua fin che mi cresceranno le pinne e diventerò un pesce”.

Età di lettura: da 5 anni.

Nato nel comune piemontese di Omegna, sul Lago d’Orta, nel 1920, Gianni Rodari è stato uno dei più celebri (forse il più celebre) scrittore italiano per l’infanzia del XX secolo. La sua opera più conosciuta, “La grammatica della fantasia“, pubblicata nel 1973 da Einaudi, è una sorta di manifesto teorico sui meccanismi che sottendono l’arte di inventare storie. Nel 1970 Gianni Rodari ha ricevuto, primo e unico italiano fino a oggi, il Premio Hans Christian Andersen, considerato il “Piccolo Premio Nobel” della narrativa per l’infanzia, il più prestigioso riconoscimento internazionale che premia la qualità letteraria ed estetica degli scritti prodotti nel corso della carriera. Gianni Rodari è stato maestro, pedagogista, giornalista, maestro e poeta. È morto il 14 aprile del 1980 per collasso cardiaco.

Gianni Rodari vive ad Omegna fino al 1929, anno in cui il padre Giuseppe, fornaio, muore per broncopolmonite. A nove anni si trasferisce con il fratello e la mamma nel paese natale della madre, Gavirate, in provincia di Varese, dove porta avanti i suoi studi. Dopo due anni di ginnasio presso un seminario, si diploma alle magistrali nel 1937, frequenta per pochi anni la facoltà di Lingue all’Università cattolica di Milano, poi comincia a insegnare. Nel 1941 vince il concorso per maestro.

Gianni Rodari è sempre stato interessato alla politica nella sua vita: si accosta al mondo cattolico e, dopo la parentesi fascista, si avvicina al partito comunista e partecipa alle lotte della resistenza. Dopo la guerra inizia la sua carriera da giornalista e collabora per numerose pubblicazioni. Negli anni ’50 comincia a dedicarsi alla scrittura per l’infanzia. Cura rubriche e libri per ragazzi, lavora come autore televisivo di programmi per l’infanzia.

Stringe una intensa collaborazione con Giulio Einaudi Editori che con Editori Riuniti pubblicava allora i suoi libri che vengono apprezzati anche all’estero e tradotti in molte lingue. Nel 1970 si aggiudica il Premio Hans Christian Andersen e nel 1973 viene pubblicata la sua opera più celebre “Grammatica della fantasia: introduzione all’arte di inventare storie“, saggio per insegnanti, genitori e animatori.

Alcuni suoi testi per l’infanzia, tra i quali la celeberrima “Ci vuole un fiore“, “Le parole”, “Un signore di Scandicci”, “Il bambino di gesso”, “Napoleone” ecc., vengono musicati da Sergio Endrigo e da altri cantautori. Gianni Rodari muore all’età di 59 anni a Roma, città in cui viveva dagli anni ’50. Numerosi sono i testi che lo ricordano e parlano della sua opera, così come i luoghi, le strade, i parchi, le biblioteche a lui intitolati. Il più celebre è il Parco della fantasia a Omegna.

Nicoletta Costa (Trieste, 1953) è una scrittrice, disegnatrice e cartoonist italiana. Ha frequentato l’Università IUAV di Venezia laureandosi in architettura ed ha iniziato la sua carriera in uno studio di grafica, poi si è dedicata a scrivere e ad illustrare libri per ragazzi.

La stessa scrittrice racconta di esser stata portata per il disegno fin da bambina, l’autrice inoltre afferma che vinse da piccola un concorso per un disegno e dovette dimostrare agli organizzatori che fosse realmente un disegno fatto di sua mano perché sembrava opera di un adulto. Ha esordito a soli dodici anni con Il pesciolino piccolo. Le sue riproduzioni si possono trovare anche in zone extra-librarie, come nell’arredamento per bambini, sui giocattoli, sulle felpe Benetton 012.

Ha vinto numerosi premi ad iniziare da una targa al premio “Catalonia d’illustracciò” di Barcellona nel 1986, il “Golden Pen” di Belgrado dedicato agli stranieri nel 1988, il premio Andersen – Il mondo dell’infanzia a Sestri Levante nel 1989 (per “Il libro tuttofare”) e, nel 1994, ancora il premio Andersen per la migliore autrice. Nel 2002 vince il Premio Grinzane Junior con Giulio Coniglio, personaggio da lei creato. Ha creato anche “La Nuvola Olga” e “La Strega Teodora”.

 

Il Paese con l’esse davanti tratto da “Favole al telefono”/ di Gianni Rodari. Illustrazioni di Claudia Noli. – Editore ISB 000, 2010.

Testo reperibile qui.

Protagonista della storia è Giovannino Perdigiorno, che ritroveremo in molte favole al telefono di Gianni Rodari. Grande viaggiatore, si ritrova nel Paese con l’esse davanti, dove tutto funziona al contrario, ma non è tanto male, anzi: al posto del temperino c’è lo stemperino, che fa ricrescere la punta alle matite; al posto dell’attaccapanni c’è lo staccapanni, da cui chiunque può staccare l’abito che gli occorre. E poi c’è lo scannone che serve per disfare la guerra! ‘Che meraviglia il Paese con l’esse davanti!’

Età consigliata: da 3 anni.

Nato nel comune piemontese di Omegna, sul Lago d’Orta, nel 1920, Gianni Rodari è stato uno dei più celebri (forse il più celebre) scrittore italiano per l’infanzia del XX secolo. La sua opera più conosciuta, “La grammatica della fantasia“, pubblicata nel 1973 da Einaudi, è una sorta di manifesto teorico sui meccanismi che sottendono l’arte di inventare storie. Nel 1970 Gianni Rodari ha ricevuto, primo e unico italiano fino a oggi, il Premio Hans Christian Andersen, considerato il “Piccolo Premio Nobel” della narrativa per l’infanzia, il più prestigioso riconoscimento internazionale che premia la qualità letteraria ed estetica degli scritti prodotti nel corso della carriera. Gianni Rodari è stato maestro, pedagogista, giornalista, maestro e poeta. È morto il 14 aprile del 1980 per collasso cardiaco.

Gianni Rodari vive ad Omegna fino al 1929, anno in cui il padre Giuseppe, fornaio, muore per broncopolmonite. A nove anni si trasferisce con il fratello e la mamma nel paese natale della madre, Gavirate, in provincia di Varese, dove porta avanti i suoi studi. Dopo due anni di ginnasio presso un seminario, si diploma alle magistrali nel 1937, frequenta per pochi anni la facoltà di Lingue all’Università cattolica di Milano, poi comincia a insegnare. Nel 1941 vince il concorso per maestro.

Gianni Rodari è sempre stato interessato alla politica nella sua vita: si accosta al mondo cattolico e, dopo la parentesi fascista, si avvicina al partito comunista e partecipa alle lotte della resistenza. Dopo la guerra inizia la sua carriera da giornalista e collabora per numerose pubblicazioni. Negli anni ’50 comincia a dedicarsi alla scrittura per l’infanzia. Cura rubriche e libri per ragazzi, lavora come autore televisivo di programmi per l’infanzia.

Stringe una intensa collaborazione con Giulio Einaudi Editori che con Editori Riuniti pubblicava allora i suoi libri che vengono apprezzati anche all’estero e tradotti in molte lingue. Nel 1970 si aggiudica il Premio Hans Christian Andersen e nel 1973 viene pubblicata la sua opera più celebre “Grammatica della fantasia: introduzione all’arte di inventare storie“, saggio per insegnanti, genitori e animatori.

Alcuni suoi testi per l’infanzia, tra i quali la celeberrima “Ci vuole un fiore“, “Le parole”, “Un signore di Scandicci”, “Il bambino di gesso”, “Napoleone” ecc., vengono musicati da Sergio Endrigo e da altri cantautori. Gianni Rodari muore all’età di 59 anni a Roma, città in cui viveva dagli anni ’50. Numerosi sono i testi che lo ricordano e parlano della sua opera, così come i luoghi, le strade, i parchi, le biblioteche a lui intitolati. Il più celebre è il Parco della fantasia a Omegna.

 

Il palazzo di gelato tratto da “Favole al telefono” / di Gianni Rodari. Illustrazioni di Anna Curti. – Emme edizioni, 2014.

Si avvera il sogno di tutti i bambini, ma non solo, nella piazza Maggiore di Bologna fanno un palazzo di gelato! Avete capito bene! di gelato, con il tetto di panna montata, il fumo dei comignoli di zucchero filato, i comignoli di frutta candita e tutto il resto era di gelato! Una vera festa per tutti i golosi. L’immaginazione di Rodari non ha proprio limiti. Dedicato a tutti i bambini golosi!

Età di lettura: da 5 anni.

Nato nel comune piemontese di Omegna, sul Lago d’Orta, nel 1920, Gianni Rodari è stato uno dei più celebri (forse il più celebre) scrittore italiano per l’infanzia del XX secolo. La sua opera più conosciuta, “La grammatica della fantasia“, pubblicata nel 1973 da Einaudi, è una sorta di manifesto teorico sui meccanismi che sottendono l’arte di inventare storie. Nel 1970 Gianni Rodari ha ricevuto, primo e unico italiano fino a oggi, il Premio Hans Christian Andersen, considerato il “Piccolo Premio Nobel” della narrativa per l’infanzia, il più prestigioso riconoscimento internazionale che premia la qualità letteraria ed estetica degli scritti prodotti nel corso della carriera. Gianni Rodari è stato maestro, pedagogista, giornalista, maestro e poeta. È morto il 14 aprile del 1980 per collasso cardiaco.

Gianni Rodari vive ad Omegna fino al 1929, anno in cui il padre Giuseppe, fornaio, muore per broncopolmonite. A nove anni si trasferisce con il fratello e la mamma nel paese natale della madre, Gavirate, in provincia di Varese, dove porta avanti i suoi studi. Dopo due anni di ginnasio presso un seminario, si diploma alle magistrali nel 1937, frequenta per pochi anni la facoltà di Lingue all’Università cattolica di Milano, poi comincia a insegnare. Nel 1941 vince il concorso per maestro.

Gianni Rodari è sempre stato interessato alla politica nella sua vita: si accosta al mondo cattolico e, dopo la parentesi fascista, si avvicina al partito comunista e partecipa alle lotte della resistenza. Dopo la guerra inizia la sua carriera da giornalista e collabora per numerose pubblicazioni. Negli anni ’50 comincia a dedicarsi alla scrittura per l’infanzia. Cura rubriche e libri per ragazzi, lavora come autore televisivo di programmi per l’infanzia.

Stringe una intensa collaborazione con Giulio Einaudi Editori che con Editori Riuniti pubblicava allora i suoi libri che vengono apprezzati anche all’estero e tradotti in molte lingue. Nel 1970 si aggiudica il Premio Hans Christian Andersen e nel 1973 viene pubblicata la sua opera più celebre “Grammatica della fantasia: introduzione all’arte di inventare storie“, saggio per insegnanti, genitori e animatori.

Alcuni suoi testi per l’infanzia, tra i quali la celeberrima “Ci vuole un fiore“, “Le parole”, “Un signore di Scandicci”, “Il bambino di gesso”, “Napoleone” ecc., vengono musicati da Sergio Endrigo e da altri cantautori. Gianni Rodari muore all’età di 59 anni a Roma, città in cui viveva dagli anni ’50. Numerosi sono i testi che lo ricordano e parlano della sua opera, così come i luoghi, le strade, i parchi, le biblioteche a lui intitolati. Il più celebre è il Parco della fantasia a Omegna.

Anna Curti è nata a Torino nel 1952. Ha frequentato il liceo Artistico presso l’Accademia Albertina e si è laureata presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Torino nel 1975. Dopo la laurea in Architettura sceglie di dedicarsi all’illustrazione. Da più di 30 anni disegna e scrive storie per bambini, pubblicate da molti editori italiani e stranieri. Numerose le mostre personali e collettive in Italia e all’estero.

 

Il cacciatore sfortunato tratto da “Favole al telefono” / di Gianni Rodari. Illustrazioni di Barbara Bongini. – Edizioni EL, 2012.

“Prendi il fucile, Giuseppe, prendi il fucile e vai a caccia,” disse una mattina al suo figliolo quella donna. “Domani tua sorella si sposa e vuole mangiare polenta e lepre.” Giuseppe prese il fucile e andò a caccia. Vide subito una lepre che balzava da una siepe e correva in un campo.

Età di lettura: da 4 anni.

Nato nel comune piemontese di Omegna, sul Lago d’Orta, nel 1920, Gianni Rodari è stato uno dei più celebri (forse il più celebre) scrittore italiano per l’infanzia del XX secolo. La sua opera più conosciuta, “La grammatica della fantasia“, pubblicata nel 1973 da Einaudi, è una sorta di manifesto teorico sui meccanismi che sottendono l’arte di inventare storie. Nel 1970 Gianni Rodari ha ricevuto, primo e unico italiano fino a oggi, il Premio Hans Christian Andersen, considerato il “Piccolo Premio Nobel” della narrativa per l’infanzia, il più prestigioso riconoscimento internazionale che premia la qualità letteraria ed estetica degli scritti prodotti nel corso della carriera. Gianni Rodari è stato maestro, pedagogista, giornalista, maestro e poeta. È morto il 14 aprile del 1980 per collasso cardiaco.

Gianni Rodari vive ad Omegna fino al 1929, anno in cui il padre Giuseppe, fornaio, muore per broncopolmonite. A nove anni si trasferisce con il fratello e la mamma nel paese natale della madre, Gavirate, in provincia di Varese, dove porta avanti i suoi studi. Dopo due anni di ginnasio presso un seminario, si diploma alle magistrali nel 1937, frequenta per pochi anni la facoltà di Lingue all’Università cattolica di Milano, poi comincia a insegnare. Nel 1941 vince il concorso per maestro.

Gianni Rodari è sempre stato interessato alla politica nella sua vita: si accosta al mondo cattolico e, dopo la parentesi fascista, si avvicina al partito comunista e partecipa alle lotte della resistenza. Dopo la guerra inizia la sua carriera da giornalista e collabora per numerose pubblicazioni. Negli anni ’50 comincia a dedicarsi alla scrittura per l’infanzia. Cura rubriche e libri per ragazzi, lavora come autore televisivo di programmi per l’infanzia.

Stringe una intensa collaborazione con Giulio Einaudi Editori che con Editori Riuniti pubblicava allora i suoi libri che vengono apprezzati anche all’estero e tradotti in molte lingue. Nel 1970 si aggiudica il Premio Hans Christian Andersen e nel 1973 viene pubblicata la sua opera più celebre “Grammatica della fantasia: introduzione all’arte di inventare storie“, saggio per insegnanti, genitori e animatori.

Alcuni suoi testi per l’infanzia, tra i quali la celeberrima “Ci vuole un fiore“, “Le parole”, “Un signore di Scandicci”, “Il bambino di gesso”, “Napoleone” ecc., vengono musicati da Sergio Endrigo e da altri cantautori. Gianni Rodari muore all’età di 59 anni a Roma, città in cui viveva dagli anni ’50. Numerosi sono i testi che lo ricordano e parlano della sua opera, così come i luoghi, le strade, i parchi, le biblioteche a lui intitolati. Il più celebre è il Parco della fantasia a Omegna.

Barbara Bongini è nata a Milano nel 1972. Dopo la maturità artistica si è laureata in Illustrazione presso l’Istituto Europeo di Design, nel 1994. Da allora si è specializzata nelle illustrazioni per ragazzi, che realizza per diverse serie di narrativa e fasce d’età. Collabora con le maggiori case editrici e lavora anche in campo pubblicitario. Per Edizioni EL ha illustrato numerosi titoli di autori come Roberto Piumini, Stefano Bordiglioni, Silvia Roncaglia, Sabina Colloredo.

 

A comprare la città di Stoccolma tratto da “Favole al telefono” / di Gianni Rodari. Illustrazioni di Barbara Cantini.– Emme edizioni, 2014.

Il mercato di Gavirate capitano certi ometti che vendono di tutto, e più bravi di loro a vendere non si sa dove andarli a trovare. Un venerdì capitò un ometto che vendeva strane cose: il Monte Bianco, l’Oceano Indiano, i mari della Luna…

Età di lettura: da 5 anni.

Nato nel comune piemontese di Omegna, sul Lago d’Orta, nel 1920, Gianni Rodari è stato uno dei più celebri (forse il più celebre) scrittore italiano per l’infanzia del XX secolo. La sua opera più conosciuta, “La grammatica della fantasia“, pubblicata nel 1973 da Einaudi, è una sorta di manifesto teorico sui meccanismi che sottendono l’arte di inventare storie. Nel 1970 Gianni Rodari ha ricevuto, primo e unico italiano fino a oggi, il Premio Hans Christian Andersen, considerato il “Piccolo Premio Nobel” della narrativa per l’infanzia, il più prestigioso riconoscimento internazionale che premia la qualità letteraria ed estetica degli scritti prodotti nel corso della carriera. Gianni Rodari è stato maestro, pedagogista, giornalista, maestro e poeta. È morto il 14 aprile del 1980 per collasso cardiaco.

Gianni Rodari vive ad Omegna fino al 1929, anno in cui il padre Giuseppe, fornaio, muore per broncopolmonite. A nove anni si trasferisce con il fratello e la mamma nel paese natale della madre, Gavirate, in provincia di Varese, dove porta avanti i suoi studi. Dopo due anni di ginnasio presso un seminario, si diploma alle magistrali nel 1937, frequenta per pochi anni la facoltà di Lingue all’Università cattolica di Milano, poi comincia a insegnare. Nel 1941 vince il concorso per maestro.

Gianni Rodari è sempre stato interessato alla politica nella sua vita: si accosta al mondo cattolico e, dopo la parentesi fascista, si avvicina al partito comunista e partecipa alle lotte della resistenza. Dopo la guerra inizia la sua carriera da giornalista e collabora per numerose pubblicazioni. Negli anni ’50 comincia a dedicarsi alla scrittura per l’infanzia. Cura rubriche e libri per ragazzi, lavora come autore televisivo di programmi per l’infanzia.

Stringe una intensa collaborazione con Giulio Einaudi Editori che con Editori Riuniti pubblicava allora i suoi libri che vengono apprezzati anche all’estero e tradotti in molte lingue. Nel 1970 si aggiudica il Premio Hans Christian Andersen e nel 1973 viene pubblicata la sua opera più celebre “Grammatica della fantasia: introduzione all’arte di inventare storie“, saggio per insegnanti, genitori e animatori.

Alcuni suoi testi per l’infanzia, tra i quali la celeberrima “Ci vuole un fiore“, “Le parole”, “Un signore di Scandicci”, “Il bambino di gesso”, “Napoleone” ecc., vengono musicati da Sergio Endrigo e da altri cantautori. Gianni Rodari muore all’età di 59 anni a Roma, città in cui viveva dagli anni ’50. Numerosi sono i testi che lo ricordano e parlano della sua opera, così come i luoghi, le strade, i parchi, le biblioteche a lui intitolati. Il più celebre è il Parco della fantasia a Omegna.

Barbara Cantini. Barbara Cantini è nata al Firenze nel 1977.Dopo la laurea si diploma in cinema d’animazione. Ha lavorato come animatrice cartoon a varie serie tv per la Rai fino al 2011, quando ha vinto il concorso “L’illustratore dell’anno“. Da allora si dedica a tempo pieno all’illustrazione collaborando con editori italiani e stranieri. Vive nella campagna fiorentina con il marito le due figlie, quattro gatti e un impavido criceto… ormai zombie. Per Mondadori ha pubblicato nel 2017 “Mortina“, primo volume della serie, un successo internazionale tradotto in 23 lingue, cui nel 2018 è seguito “Mortina e l’odioso cugino” e successivamente “Mortina e l’amico fantasma“. Scrittrice e illustratrice, Barbara Cantini ha creato per il teatro e per la tv prima di dedicarsi all’illustrazione per ragazzi. Vive in provincia di Firenze insieme al marito e alle due figlie.